Cattedrale di Calvi – Ammissione all’Ordine del Diaconato Permanente
Questa sera, sabato 24 novembre 2018, alle ore 19.00, il Vescovo della Diocesi di Teano-Calvi, S.E. Mons. Giacomo Cirulli, nella Concattedrale romanica di “San Casto Vescovo e Martire” di Calvi Risorta (sec. XI) – Monumento Nazionale -, concelebrerà la liturgia eucaristica per l’ammissione all’Ordine del Diaconato Permanente di Massimo Sorvillo, Nicola Del Vecchio e Mario Caracciolo, tre squisiti figli della storica Chiesa sidicina-calena che intendono donare un loro personale contributo per la gloria del Cristo Risorto e per la salvezza del prossimo. La Cattedrale che ospita l’evento si avvale della guida pastorale del sac. prof. don Antonio Santillo, che oltre a farsi carico della cura dei fedeli della parrocchia è, anche, un attento custode del grandioso patrimonio storico, architettonico, artistico e culturale della sacra struttura, dedicata a Santa Maria Assunta, ove al suo interno (cripta) si venerano le sacre reliquie di San Casto V. e M. (I secolo), co-pro tettore della Diocesi. E’ doveroso evidenziare che oggi il diaconato è un grado del sacramento dell’Ordine e può costituire una tappa intermedia verso il sacerdozio o rimanere un ruolo di “servizio” nella vita liturgica e pastorale e nelle opere sociali e caritative. Il servizio dei diaconi nella Chiesa è documentato fin dai tempi degli Apostoli. Dal V secolo, però, per diversi motivi, il diaconato conobbe un lento declino, finendo con il rimanere solo come tappa intermedia per i candidati all’ordinazione sacerdotale. Il Concilio di Trento (1456-1563) dispose che il diaconato permanente venisse ripristinato, ma tale prescrizione non trovò concreta attuazione e fu il Concilio Vaticano II (1962-1965) a ristabilirlo. Gli aspiranti al diaconato devono ricevere un’accurata preparazione e il loro percorso formativo: umano, spirituale, dottrinale e pastorale dura alcuni anni e prevede lo studio teologico, un tirocinio nelle comunità parrocchiali e incontri di approfondimento. Il ministero del diacono è sintetizzato dal Concilio Vaticano II con la triade “diaconia della liturgia, della predicazione e della carità” con cui serve “il popolo di Dio, in comunione con il Vescovo e con il presbiterio”. L’ammissione tra i candidati all’Ordine del diaconato avviene attraverso un apposito rito liturgico nel quale l’aspirante “manifesta pubblicamente la sua volontà di offrirsi a Dio e alla Chiesa per esercitare l’Ordine sacro; la Chiesa, da parte sua, ricevendo questa offerta, lo sceglie e lo chiama perché si prepari a ricevere l’Ordine sacro, e sia in tal modo regolarmente ammesso tra i candidati al diaconato”. Il superiore competente per questa accettazione è il Vescovo diocesano. Il rito liturgico di ammissione è preceduto da una domanda di iscrizione che è redatta e firmata per mano dello stesso aspirante e accettata per iscritto dal vescovo che, però, non costituisce alcun diritto a ricevere l’orinazione diaconale. Pertanto il Vescovo è il “fulcro” dell’itinerario della formazione al diaconato permanente che dopo aver consultato il direttore per la formazione e l’equipe educativa, decide se ammettere o meno l’aspirante al periodo propedeutico che di norma non prevede lezioni scolastiche, ma incontri di preghiera, istruzioni, momenti di riflessione e di confronto orientati a favorire l’obiettività del discernimento vocazionale, secondo un piano ben strutturato.
La Diocesi di Teano-Calvi, unitamente alle realtà di provenienza dei tre aspiranti all’ammissione al Diaconato Permanente, questa sera vivrà un altro momento “particolare” di coesione e di espansione spirituale che contribuirà, non poco, a far crescere, la gloriosa Chiesa di Teano-Calvi.