Museo d’arte contemporanea sannio ARCOS ospita il vernissage “Donne”
Benevento. Sabato 19-01-2019 ore 16.30 presso il Museo d’arte contemporanea sannio ARCOS di Benevento, si inaugurerà la mostra pittorica dal titolo: “Donne” con opere di due giovani artisti iraniani, Vishka e Amir Sabetazar. A curare l’evento che sarà visitabile fino al 24-02-2019 è il direttore artistico Ferdinando Creta. La mostra, patrocinata dalla Provincia di Benevento e dal Comune di Buonalbergo, apre la programmazione annuale 2019 del Museo della provincia di Benevento. Dopo il programma di mostre e di eventi degli anni scorsi, teso a riaccendere il dibattito sui movimenti e le personalità che hanno animato il dibattito delle arti a Napoli e in Campania, nei decenni del secondo dopoguerra. La Mostra “Donne” rappresenta ancora un altro tentativo di dialogo con altre culture. Gli artisti: Vishka e Amir sono due fratelli al momento assistiti dal Maestro Giuseppe Leone e ospiti della Signora Scrocco, vivono in una residenza d’artista dell’amministrazione comunale di Buonalbergo, dove sembra abbiano trovato l’habitat ideale per realizzare le loro opere. Continua nella mostra beneventana il tema del dialogo tra la civiltà occidentale e quella iraniana all’insegna del rispetto delle rispettive identità culturali e della difesa dei diritti della donna. “Da bambini – confida Vishka – dipingevamo e cercavamo di salvare i ricordi e le nostalgie con il linguaggio dei colori”, gli stessi che oggi vivono in assoluto equilibrio nella tavolozza di Vishka e Amir. Su incoraggiamento dei genitori, frequentano, giovanissimi, prima corsi di pittura e poi l’Accademia di Belle Arti. Figli di una condizione culturale, politica e religiosa, mediorientale, con tutti i conflitti che essa racchiude, i due artisti, attingendo a quest’ampio patrimonio culturale, s’informano a una sorta di forma poetica islamica, sviluppando un dialogo interiore dove l’anima si eleva per esporsi in un pensiero d’arte. I dipinti di Vishka e Amir, nelle loro seduzioni evocative, si connettono alle frequenze della contemporaneità, denunciando temi cogenti come la difesa dei diritti umani e il rispetto della dignità della donna nella società globale. Come per altri artisti del Medio Oriente la scelta dell’arte figurativa scaturisce dalla necessità di incidere sulla realtà per coinvolgere l’osservatore nel processo artistico. Forse è questa necessità che spinge Vishka e Amir, attraverso un’azione creativa liberatoria, a ricercare una nuova identità che coniughi la nostra cultura con quella della loro origine. Io e Amir insieme – dice Vishka – abbiamo scelto il tema della donna; tutto ciò che muove la vita è legato alla riproduzione e alla nascita, nella cultura mediorientale, alla Dea Madre, alla donna nel suo ruolo di femmina, anche se le donne che dipinge Amir sono diverse da quelle di Vishka. Mentre Amir rappresenta le donne figlie della guerra nei loro ricordi e nelle loro nostalgie, donne tristi che vivono nel passato nella speranza di un futuro, Vishka dipinge la denuncia, donne ombre nella strada, donne che hanno perso se stesse per cercare la felicità, donne che non esistono per la società, donne senza voce, femmine che, senza essere madri, hanno prestato il proprio corpo per procreare. In un italiano affaticato Amir e Vishka spiegano la filosofia dei loro quadri: nei loro discorsi e nella loro pittura è forte e chiaro il concetto di pace e di libertà. Lavorano da qualche tempo sul tema della pace e non amano essere definiti iraniani, nome imposto dal governo, mentre preferiscono il nome d’origine: Persia, nel ricordo della grande civiltà di Ciro il Grande, 3.000 anni fa già parlava di libertà delle religioni e delle culture e soprattutto di libertà della donna. Si ringrazia per l’invito e si conferma la partecipazione in qualità di Vice Direttore del periodico mensile DEA Notizie con la presenza di un corrispondente per un “full cover reportage” sulla manifestazione.