Sequestro di reti e liberazione di uccelli protetti
Durante un servizio di controllo del territorio, a cura dei Carabinieri Forestali appartenenti alla Stazione di Castel Volturno, veniva udito a distanza un “classico” suono proveniente da un richiamo elettroacustico riproducente il canto di fringillidi.
I militari raggiungevano il punto d’insorgenza della fonte sonora, risultata allocata in un fondo agricolo nei pressi della Via Amalfi in comune di Castel Volturno, rinvenendo un richiamo acustico elettromagnetico in funzione, posizionato a terra vicino ad una rete di nylon con azionamento a scatto, quest’ultima collegata ad una corda della lunghezza di circa 30mt. che era utilizzata dall’uccellatore per azionare a distanza il citato meccanismo di scatto della rete nel frangente in cui l’esemplare di fringillide si fosse avvicinato alla fonte sonora in zona utile alla sua cattura.
Corda di azionamento della rete il cui estremo terminava in un nascondiglio/appostamento realizzato con teli ombreggianti in adiacenza ad una struttura in lamiera.
Sul posto veniva sorpreso A.R. da Napoli dell’età di anni 66 mentre stava svolgendo l’anzidetta azione illegale di cattura della fauna selvatica. La verifica permetteva di accertare che erano nella sua disponibilità già nr. 5 esemplari vivi della specie fringillidae e di ulteriori n. 5 richiami elettroacustici non in funzione con relative schede micro SD.
Pertanto, i predetti militari procedevano all’immediato sequestro della rete per la cattura di uccelli in nylon, della corda, del meccanismo a scatto, dei n. 5 esemplari vivi della specie fringillidae, di n. 1 richiamo elettroacustico bluetooth rinvenuto in funzione con diffusore incorporato e scheda micro SD da 4gb e di n. 5 ulteriori richiami elettroacustici non rinvenuti in funzione con schede micro SD, deferendo A.R. in stato di libertà, per esercizio di attività di uccellagione e di cattura di fauna selvatica protetta mediante l’impiego di reti e di richiami elettroacustici illegali.
I 5 esemplari vivi di fringillidi posti in sequestro, essendo specie autoctona, non presentando segni di maltrattamento ed in buone condizioni di salute, venivano immediatamente reintrodotti in natura mediante liberazione sul posto.
Quello del commercio illegale dei fringillidi è un mercato molto florido in quanto gli esemplari migliori, ovvero quelli più canterini, hanno un elevato valore di mercato.