Non mi lasciare
Non siamo fatti per vivere da soli. Al di là della realizzazione nel lavoro, delle conquiste nel sociale e delle intrinseche passioni, siamo tutti alla perenne ricerca dell’Amore. Questo sentimento bramato eppure abusato e vilipeso, rappresenta in realtà la massima aspirazione dell’individuo e se il destino ci dona di incontrarlo, di viverlo in pienezza, difficilmente ne accettiamo poi la fine. In realtà l’amore ha un’evoluzione naturale e diversi stadi di intensità, e tuttavia rimane il pilastro sul quale costruiamo le nostre certezze. Ma chi è l’Amore? Una creatura come noi, fatta di luci e ombre, di grandezza e miseria, e voler affidare ad essa la nostra esistenza, cercando quelle sicurezze che dobbiamo in realtà trovare in noi, è utopia, soprattutto se nel rapporto commettiamo l’errore di annullarci, per vivere in funzione dell’altro. Conoscersi, assecondare inclinazioni e aspirazioni, in piena libertà e con la collaborazione dell’altro, consente altresì uno sviluppo pieno ed armonico. Le donne sono maestre nel dare tutte sé stesse e molto spesso rinunciando a libertà e sogni, al contrario degli uomini, che continuano a viverli entrambi; occorre dunque, affinché la relazione sia durevole, che non si operino rinunce destinate nel tempo ad accumulare rancori e divisioni, che porteranno alla disgregazione del rapporto. Occorre curare di continuo la propria realizzazione, poiché la salvaguardia del patrimonio personale e inviolabile, di libertà, di interessi, di contatti sociali, sarà fondamentale, nel momento in cui la relazione dovesse concludersi. Troppe sono le persone che avendo idealizzato il partner ed essendosi chiusi nel rapporto di coppia, si ritrovano poi a dover colmare vuoti enormi, e nella difficoltà di riuscirci, attraverseranno fasi depressive di profonda disistima. Amore e dedizione all’altro dunque, senza dimenticare però che se non abbiamo l’indispensabile serenità avremo ben poco da donare a chi ci vive accanto.