San Valentino: tra storia e leggenda
Rose, dolcetti, biglietti d’amore: san Valentino è universalmente considerata la festa degli innamorati. In realtà non tutti sanno che questa ricorrenza ha origini molto più antiche di quanto si possa immaginare. Essa deriva da una delle feste più sfrenate e erotiche dell’Antica Roma: i cosiddetti Lupercalia, dei riti pagani dedicati al dio della fertilità Luperco. Per i romani, febbraio era il mese in cui ci si preparava alla primavera, e dal 13 al 15 febbraio venivano effettuati sacrifici e feste che divennero troppo orride e licenziose tanto che furono proibite da Augusto e poi soppresse da Gelasio nel 494 d.C.
Il papa decise di cristianizzare tale rito sostituendo l’immorale Luperco con il culto di San Valentino fissandolo il 14 febbraio attribuendo così al santo martire di Terni la capacità di proteggere gli innamorati. Ma chi era San Valentino? E perché fu scelto come patrono degli innamorati?
Numerose leggende circolano intorno a questa figura. Sappiamo che egli era un vescovo romano che nacque a Terni nel 176 d.C e morì il 14 Febbraio del 273 d.C, martirizzato per ordine del prefetto romano Placido Furio durante le persecuzioni ordinate dall’imperatore Aurelio. È considerato il patrono dell’amore perché la leggenda narra che fu il primo a celebrare un matrimonio “misto” fra il legionario romano Sabino ed una giovane cristiana di nome Serapia. La cerimonia avvenne in fretta, perché la giovane era malata. E i due sposi morirono, insieme, proprio mentre Valentino li benediceva.
Altre leggende raccontano che un giorno, il santo martire sentì due giovani fidanzati che litigavano. Gli andò incontro donando loro una rosa pregandoli di far pace e di stringere insieme il gambo del fiore e pregare Dio affinché mantenesse vivo in eterno il loro Amore.
La sua diffusione più commerciale risale invece al XIX secolo, quando in Inghilterra si diffuse la consuetudine di scambiarsi i “Valentines”, cioè dei bigliettini d’amore. La più antica lettera a noi pervenuta fu scritta nel XV secolo da Carlo d’Orleans alla moglie. Alla metà dell’Ottocento gli Stati Uniti iniziarono a produrre biglietti romantici su scala industriale, insieme a fiori, rose, gioielli e regali, diventando una delle feste più consumistiche e commerciali dell’anno.