Facciamo luce sulle lobby e liberiamo l’Europa dalla corruzione
Le prossime elezioni europee si terranno tra pochi mesi. Nonostante questo, o forse proprio per questo, a Bruxelles si stanno giocando due partite molto importanti per la lotta alla corruzione, la trasparenza e la democrazia: quella sulla protezione di chi segnala illeciti sul lavoro, i whistleblower, e quella sulla regolamentazione del lobbying.
Le istituzioni europee e i Paesi membri hanno un compito importante: recuperare la fiducia dei cittadini attraverso misure che ci permettano di essere anticorpi contro frodi, soprusi e crimini senza rischiare ritorsioni. Non solo: in quanto cittadini dobbiamo potere vigilare sull’operato dei politici, sapere se stanno agendo nell’interesse di tutti o, invece, di qualche gruppo di potere.
Ne stiamo parlando da mesi: la Commissione europea ha finalmente presentato una direttiva per proteggere i whistleblower. A fine 2018 il Parlamento ha proposto miglioramenti importanti, accogliendo i suggerimenti della società civile. Ora è in corso la trattativa fra il Parlamento e il Consiglio, che sta di fatto cercando di depotenziare la legge.
Non solo dobbiamo impedirlo e fare in modo che venga approvata una legge capace di difendere i lavoratori di ogni settore, anche quelli del privato, al momento non protetti dalla normativa italiana. Dobbiamo anche riuscire farlo prima delle elezioni europee di maggio, altrimenti la possibilità di difendere i whistleblower potrebbe essere persa per chissà per quanto tempo.
Francesco ancora una volta il tuo sostegno è fondamentale. Siamo già in tantissimi, oltre 176.000, ad esserci schierati con i whistleblower, ma per farci davvero sentire dobbiamo essere ancora di più. Contribuisci a difendere le Voci di Giustizia!
Sono passate solo poche settimane da quando il Parlamento europeo ha approvato una modifica al proprio regolamento che rende più trasparenti le attività di lobbying. Un passo avanti, ancora molto lontano però dall’obiettivo per cui ci battiamo da tempo: l’obbligo di rendere pubblici tutti gli incontri con i lobbisti per Parlamento, Commissione e Consiglio.
Per praticare la trasparenza non è comunque necessario essere obbligati a farlo. Lo dimostrano l’Irlanda, i Paesi Bassi, la Romania e la Finlandia, i cui rappresentanti permanenti al Consiglio hanno reso trasparenti i loro incontri con i lobbisti. Cosa aspetta l’Italia a fare lo stesso? Il gruppo del M5S al Parlamento europeo ha fatto della trasparenza dell’attività di lobbying una delle sue bandiere: è venuta l’ora di dare il #buonesempio.