Caserta – Giovedì 21 febbraio 2019 – ore 17 :00 – conferenza “MATISSE E LA CAPPELLA DI VENCE
Nell’opinione di molti storici dell’arte, Henri Matisse, insieme a Pablo Picasso, è stato il pittore più significativo del Novecento. Per la cappella di Saint-Paul-de-Vence tutto fu fatto da lui: vetrate, pianete, pissidi, ecc., anche se in quegli anni era ormai immobile e non poteva più usare nemmeno le mani. Per lavorare disegnava su fogli colorati, rossi, azzurri, gialli, servendosi di un gran bastone. Poi, sempre con un bastone, tagliava i disegni e li incollava. Quasi sul finire della vita, smise anche di disegnare perché forse scoprì che il colore, più che sulla tela, è in una vetrata che può dare il senso dell’oltranza, quando il colore stesso si fonde a qualcosa che lo oltrepassa: la concentrazione della luce.
Henri Matisse, operato per un tumore all’intestino nel 1942, ebbe Monique Bourgeois come infermiera durante la sua lunga degenza in ospedale. Dimesso, le chiese di posare come modella e Monique accettò, rimanendo con Matisse fino al 1944, quando entrò in convento diventando Suor Jacques-Marie. Successivamente rimasero sempre in contatto, con una fitta e intensa corrispondenza, grazie alla quale la suora riuscì ad aprire il cuore dell’artista alle tematiche della fede ed a far si che egli potesse creare uno dei tesori più preziosi che esistono al mondo: quell’insieme di disegni, oggetti e progetti che negli anni che vanno dagli ultimi ’40 ai primi ’50, ha fornito per la Cappella del Rosario di Saint Paul de Vence.
In questo suo ultimo impegno artistico Matisse arrivò ad una sintesi della ricerca artistica di tutta sua vita, una sintesi in cui la luce si fa colore attraverso le vetrate.
Giorgio Agnisola nella sua conferenza illustrerà i tesori d’arte della cappella di Vence e racconterà l’affascinante storia di suor Jacques-Marie e di Henri Matisse e della sua conversione al cristianesimo