Il viaggio di una scolaresca termina con un’intossicazione generale
Le gite scolastiche non finiscono sempre con ricordi positivi: ne sanno qualcosa circa 30 studenti di una scuola superiore di Laterza (Ta), cui rimarranno, di certo, nella memoria i malesseri patiti mentre rientravano a casa da Vienna, in pullman. Alcuni avevano vomito, nausea e diarrea. I ragazzi, quasi tutti sedicenni, ma ci sarebbe anche qualche docente, sono stati accolti a Udine in particolare a Lignano Sabbiadoro nel quartiere turistico Efa Bella. Tre di loro sono stati portati presso l’ospedale di Latisana (Udine) con un’ambulanza dove sono stati trattati per intossicazione alimentare. L’ultimo pasto insieme risulta essere stato un pranzo a Vienna. La notizia, è apparsa anche sui media austriaci che hanno fatto sapere che la direzione sanitaria del nosocomio che ha visto il ricovero di tre dei trenta coinvolti, avrebbe sporto denuncia alla Procura di Udine per quanto accaduto che avrebbe a sua volta aperto un fascicolo al fine d’individuare i responsabili nella capitale austriaca. Al di là dello spiacevole episodio per il quale ci si augura la pronta guarigione di tutti coloro che hanno subito le conseguenze dell’intossicazione e la pronta individuazione delle cause e dei responsabili, non è la prima volta che fatti simili vengono riportati sulle cronache. Non c’è anno che nel periodo clou delle gite scolastiche che non si legga d’intossicazioni di massa per intere scolaresche perché forse s’insiste con un abbattimento dei costi di viaggio che comportano anche un troppo spesso inevitabile abbassamento del livello di qualità dei servizi e del vitto offerti. È necessario, quindi, che oltre il pacifico diritto al risarcimento dei danni subiti, si pensi anche a prevenire ricercando offerte di viaggi di gruppo che sappiano coniugare prezzi contenuti ad alloggi confortevoli e alimenti che non siano solo apparentemente commestibili o addirittura nocivi.