Museo Campano
Il recente restauro del vaso raffigurante Dioniso con la sua esposizione all’interno dello splendido Museo Campano di Capua ha riacceso i riflettori sulla cittadina e sulle sue meraviglie artistiche. Nel Bollettino d’Arte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo del 2015 si legge che “L’istituzione di una Commissione per la conservazione dei monumenti e oggetti di antichità e belle arti nella Provincia di Terra di Lavoro avvenuta per Regio decreto del 21 agosto 1860, la fondazione di un Museo Provinciale Campano proposta e deliberata dalla Commissione fin dal 1870, la solenne inaugurazione che della sede del Museo si fece 24 in Capua il 31 maggio 1874 (…) si volle spezzare quel che era la vecchia tradizione aulica degli studi napoletani accentrati in Napoli”. Nel percorrere le stradine di basolato e sampietrini si giunge al Palazzo Antignano (IX secolo circa), che con la sua veste rinascimentale accoglie gli appassionati visitatori della cultura capuana: in esso è possibile apprezzare una sezione archeologica, una medioevale, la pinacoteca, la biblioteca; la sezione archeologica è nota per le “Matres Matutae”, antiche divinità italiche dell’aurora e della nascita. Grazie al recente servizio andato in onda nel TG Regione Campania del 25 febbraio 2019 si è data attenzione al restauro del vaso raffigurante Dioniso, figlio di Zeus e Semele, dio della vegetazione e della fecondità, del vino come mezzo per superare il dolore e arrivare a un’estasi in comunione con la divinità. Il tirso è l’emblema del culto dionisiaco: un bastone appuntito ricoperto di edera e vite. Nella tragedia di Euripide, unicum a tema dionisiaco, scritta in Macedonia alla corte di Archelao, nel 406 a.C., è possibile ritrovare un “precedente” storico della tematica caratteristica del territorio capuano, ossia gli Ozi di Capua; infatti come scritto dal tragediografo greco, Dioniso giunto a Tebe con le seguaci, le Baccanti, per instaurarvi il proprio culto, si scontra duramente con il re Penteo e viene imprigionato, così Annibale, generale cartaginese acerrimo nemico di Roma, giunto a Capua, si lasciò vincere dagli agi a cui si abbandonò con le sue truppe. Come Dioniso si mostra inflessibile di fronte alla disperazione di Agave dopo l’uccisione del figlio Penteo per mano delle Baccanti, così Roma sarà inflessibile nel reprimere la ribellione delle province sotto il suo giogo.