Nuove avventure spaziali

L’aggancio è perfettamente riuscito, ieri, come previsto, alle 12,01 ora italiana. Applausi scroscianti e frenetici nell’ampia sala controllo del Kennedy Space Center di Cap Canaveral, in Florida, dove da alcuni giorni è riunito il team della “Space X”, la compagnia aerospaziale privata che ha realizzato la navicella “Crew Dragon”, al suo primo volo di prova, prima di riprendere, dopo otto anni dall’ultima missione dello Space Shuttle, la spola tra Terra ed orbita terrestre.
Strutturalmente diversa dalla navicella spaziale, la “Crew Dragon” ripropone i vecchi progetti delle capsule spaziali, ma con un design avveniristico, sia esteticamente (tanto da ricordare le astronavi dei film di fantascienza), sia nella cabina, dove sedili ergonomici, pannelli con “touch screen” e sistemi informatici avanzati, la rendono, in tutto e per tutto, un’astronave del XXI Secolo.
“E’ iniziata una nuova era”, ha esclamato, concitato ma felice, Elon Musk, che dopo anni di studio intenso, ha realizzato il suo sogno di riconquistare lo spazio. La “Crew Dragon” ha agganciato la Stazione Orbitante Internazionale, sotto la guida e il coordinamento, dell’astronauta americana Anne Mc Clain. A differenza delle Dragon versione cargo, che da quasi dieci anni vengono spedite verso la Stazione Spaziale con l’ormai collaudato razzo “Falcon 9”, e che venivano dapprima agganciate dal braccio robotizzato della Stazione e poi agganciate ad uno dei moduli, la Crew ha effettuato un attracco con rendez-vous tipico dei veicoli spaziali, come lo Shuttle e la Sojuz. Un’operazione che da tempo si svolge nell’ambito delle imprese astronautiche, ma che non è affatto banale, soprattutto se si svolge in regime automatico.
Crew, significa “equipaggio”. La navicella, che in questo viaggio ha trasportato il manichino Ripley, carico di sensori per fornire dati sulle sollecitazioni al lancio, dalla prossima missione incomincerà ad ospitare astronauti in carne ed ossa. Il primo equipaggio, di soli due astronauti NASA, partirà in luglio. Douglas Hurley e Robert Behnken decolleranno dalla “Rampa 39A” di Cape Canaveral, per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale. E’ chiaro che il successo di ieri confermerà il viaggio di luglio. “Crew Dragon” farà il suo primo volo di test con soli due piloti, ma è prevista in seguito una missione con quattro astronauti (ne può ospitare a bordo fino a sette).
La navicella, subito dopo l’arrivo alla base orbitante, è stata ispezionata dagli astronauti Anne Mc Clain, Oleg Kononenko, russo e David Saint-Jacques, canadese. Venerdì 8 marzo, si distaccherà nuovamente, per prepararsi al tuffo negli strati atmosferici terrestri, il cosiddetto “de orbit”, per poi ammarare nell’Atlantico. Fino a venerdì, gli astronauti dovranno, un pò alla volta, rimuovere i 180 chilogrammi di materiale e di rifornimenti che la “Crew Dragon” ha portato con sé.
La Compagnia “Space X” è riuscita così ad arrivare prima al traguardo, rispetto alla concorrente Boeing, che ha realizzato invece l’altra navicella, la “CST-100 Starliner”. Il primo volo di quest’ultima, priva di personale a bordo, è previsto per aprile; con astronauti per agosto. Entrambe, si sono aggiudicate la realizzazione di un veicolo che farà la spola tra Terra e orbita terrestre, nell’ambito del Commercial Crew Program (Programma Commerciale per Equipaggi), avviato proprio per ridare agli USA e a tutte le nazioni che vi collaborano, Europa e quindi Italia, l’autonomia per i voli con astronauti, da otto anni a questa parte limitati alle sole navicelle russe Sojuz.

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