Il castagno in Campania: croce e delizia
Roccamonfina – Di grande rilievo sarà il Convegno “Il futuro del castagno in Campania” che si terrà a Roccamonfina lunedì 11 marzo alle ore 16,30 presso il rinomato Palace Hotel in piazza Nicola Amore. “Protezione del suolo attraverso una corretta gestione agronomica e delle risorse idriche per valorizzare la Biodiversità Agraria nella provincia di Caserta” questa la delicata tematica che verrà affrontata durante il Convegno, a cui prenderanno parte Franco Di Pippo, Presidente dell’Associazione castanicoltori Verde Collina, il Sindaco di Roccamonfina dott. Carlo Montefusco, Pietro Andrea Cappella, coordinatore GAL Alto Casertano, Luigi Maria Verrengia, Presidente Parco Regionale Roccamonfina Foce del Garigliano, Alberico Di Salvo Presidente Comunità Montana Monte Santa Croce, Emilio Guerrieri, Responsabile scientifico del progetto PROBIACE IPSP CNR-TECNIAPRE. Interverranno Michelina Ruocco, Ricercatrice IPSP CNR, Antonio De Cristofaro VALBIOTEC (DIAAA UNIMOL), Angelina Nunziata, ricercatrice CREA di Caserta, Renzo Panzacchi, Associazione dei Consorzi castanicoltori dell’Emilia Romagna. Concludono Franco Alfieri Capo Segreteria Presidente Regione Campania, e l’On Gennaro Oliviero, Consigliere Regionale e Presidente della Commissione Ambiente, Energia e Protezione Civile della Regione Campania. Con la partecipazione di organizzazioni di categoria (CIA, COLDIRETTI, CONFAGRICOLTURA E COPAGRI). Associazioni castanicoltori (Associazione Castanicoltori Campani, Associazione Verde Collina, Cooperativa Castagne di Montella, Associazione degli Agricoltori e Castanicoltori). Il Presidente dell’Associazione Verde Collina, Franco Di Pippo, organizzatore del Convegno, spiega che le problematiche del castagno biologico di Roccamonfina dovrebbero essere risolte utilizzando solo rimedi non invasivi per il suolo, ricco di sorgenti naturali; l’Associazione che conta più di cento membri, è nata proprio per affrontare l’impegnativo problema della scarsa produzione annuale di castagne, che inizialmente era dovuta al cinipide galligeno del castagno. Da alcuni studi ne deriva che il problema non sembra più essere legato solo alla vespa asiatica, ma anche al cambiamento climatico che influisce negativamente, generando malattie proprio all’interno del frutto, dando vita ad una colorazione di tipo marroncino indice di deterioramento. Essendo stato da poco approvato il Regolamento sulla Castanicoltura in Campania, come ovvio che sia, i castanicoltori chiedono lo stato di calamità per l’anno 2018, e un indennizzo economico tale da poter aiutare il settore completamente provato. IL Convegno aperto a tutti, offrirà l’opportunità di ascoltare esperti e ricercatori ed apprendere le eventuali strategie da adottare per far ritornare agli antichi splendori il prelibato e gustosissimo frutto.
Foto Enzo Merlino