L’affare delle “pseudo” liste elettorali
Non conoscono il territorio, ne sanno poco di impegno politico e non sono mossi dalla passione civile eppure sono candidati alle elezioni amministrative di comuni maggiormente con pochi abitanti ed in alcuni casi estranei anche alle cartine geografiche. E’ successo a Roccaromana, un piccolo comune della provincia di Caserta che conta poco meno di 1000 abitanti dove oltre alle 2 liste civiche, di cui si conosce ogni singolo candidato, altre 4 liste con alcuni candidati non residenti nemmeno nella provincia di Caserta. Le sorprese sembrano non finire quando ci si accorge che i candidati “sconosciuti” appartengono alle forze dell’ordine e sono raggruppati in liste denominate: “Lega Terra Nostra”, “Progetto Popolare”, “Movimento Sociale” e “Noi Roccaromana per il Bene Comune”. Forse proprio il Bene Comune ha spinto molti uomini in “divisa” a candidarsi in contesti amministrativi dove consapevolmente non riceveranno nemmeno un voto di preferenza ma godranno di 25 giorni di congedo o aspettativa da trascorrere in famiglia o altrove senza nemmeno preoccuparsi di presentarsi nella Casa Comunale durante la presentazione delle liste di appartenenza perché basta un solo candidato con una cartellina piena di fotocopie del documento di identità che dopo aver sottoscritto alcuni documenti riceve il “buono vacanza” perché è di vacanza che si tratta regolarmente remunerati perché “dediti” al Bene Comune. Questo ha creato molta rabbia e non sono state poche le critiche o i malcontenti nei confronti dello Stato che permette tale “spreco” di denaro pubblico. E’ la prima volta che avviene nel piccolo comune ai piedi del Monte Maggiore ma negli ultimi anni (a cadenza annuale) si va alla ricerca di elezioni amministrative in piccoli comuni dove le noie burocratiche sono più rapide. La rabbia e lo sfogo sono comprensibili, DURA LEX SED LEX (Dura legge ma legge) e chi più di loro ne sa?