“Essere o non Essere: questo è il dilemma”
Gli esseri umani giunti ad un certo punto della loro vita, improvvisamente, si chiedono: “Chi siamo realmente?”. Da sempre, sin dall’antichità, l’uomo ha vissuto in società basate sull’idea di ordine e di giustizia nel compiere ciò che è giusto e sbagliato per il bene della comunità, attraverso il rispetto di norme giuridiche o mediante l’insegnamento di modelli da seguire. La vita umana, in qualsiasi momento storico, è stata sempre caratterizzata da esempi da imitare: nel campo politico, sociale e culturale. Se prendiamo come riferimento le famiglie degli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, noteremo uno schema che si ripete spesso durante quegli anni: nella “Famiglia Tradizionale” vi era il marito, padre e autorità del nucleo familiare, con il compito di proteggerla e procurare al suo sostentamento e la moglie a casa a badare ai figli. Oggi anche se i ruoli e i contesti sociali sono cambiati, si continuano ad inseguire prototipi da imitare: ad esempio raggiungere il massimo successo in campo lavorativo oppure dare un’immagine di sé che non è quella reale e che non rispecchia la propria personalità. Da un momento all’altro potremmo renderci conto che forse ci stiamo perdendo qualcosa o che tutto quello che abbiamo fatto nella vita non era quello che realmente volevamo e che avevamo pensato per il nostro avvenire, ma si tratta di un “costume” che ci è stato imposto da altri e dalle società circostanti. Quel sogno, che tanto abbiamo inseguito, altro non è che il frutto di una società che ci impone canoni di comportamenti e stili di vita da seguire. A volte non si ha il coraggio di affermarsi e seguire i propri sogni, forse perché temiamo il giudizio altrui che spesso è conformato a pareri e pregiudizi che animano queste società odierne oppure l’epoca dei social non fa altro che proporre stili di vita e di persone arrivando a considerare questi, come l’unica possibilità per la raggiungere la vetta del successo e del consenso da parte del mondo. Se ti riconosci in questa condizione appena descritta, niente paura. Non sei il solo! Non c’è da preoccuparsi, è questione di tempo. Prima o poi la vera natura di ognuno di noi è destinata ad emergere. Questo sembra confermare il detto secondo cui: “Le persone non cambiano, ma con il tempo si rivelano per ciò che sono realmente”. Quando questo accade l’uomo potrebbe sentirsi combattuto tra ciò che vuole “essere” e ciò che “non vuole essere”. La soluzione a questa problematica può sembrare difficile e ardua. Bisogna solo accettarsi per ciò che si è. E’ errato pensare che essere stessi, in una società dominata da maschere e copioni, non sia produttivo. Bisogna rendersi conto delle proprie ambizioni e dei propri obiettivi, senza soffermarci troppo su quello che vogliono le altre persone. In questo modo si rischia di vivere una vita che non è la propria, ma è quella di altri. Oggi fare delle scelte e avere il coraggio di seguirle con convinzione, senza alcuna paura delle opinioni altrui, non è facile. Vari studi dimostrano come gran parte delle conversazioni, sia della nuova che della vecchia generazione, sono incentrate esclusivamente su esempi e modelli da poter emulare, dimenticandosi della propria vita e iniziando così ad attuare uno stile di comportamento completamente diverso da quello di appartenenza. Se scegliamo di essere realmente chi siamo, ne abbiamo da guadagnare e i benefici sono vari: Soddisfazione, tranquillità, naturalezza e soprattutto vivere senza alcun tipo di filtro o velo. In fondo per fare questo bisogna volersi bene e credere maggiormente in se stessi. Tu, che stai leggendo questo articolo da che parte stai? In verità essere qualcun altro è uno spreco per la persona che si è. Infine la chiave per il successo per poter essere ciò che si vuole nella vita è quella di “non preoccuparsi se gli altri non ci apprezzano, piuttosto preoccupiamoci se non apprezziamo noi stessi”.