Carenza di sonno e pressione alta, studio conferma possibile correlazione
Una ricerca dell’Università dell’Arizona evidenzia una possibile correlazione tra il poco sonno e l’insorgenza della pressione alta.
Una brutta notte di sonno può provocare un picco di pressione sanguigna quella notte e il giorno seguente. È quanto evidenzia una nuova ricerca appena conclusa condotta dall’Università dell’Arizona. Lo studio, che sarà pubblicato sulla rivista Psychosomatic Medicine, offre una possibile spiegazione del perché i problemi del sonno hanno dimostrato di aumentare il rischio di infarto, ictus e persino di morte per malattie cardiovascolari. Il legame tra scarsa quantità di sonno e problemi di salute cardiovascolare è sempre più consolidato nella letteratura scientifica, ma la ragione della relazione è meno comprensibile.
Secondo quanto emerso nel lavoro dei ricercatori, coloro che avevano una bassa qualità del sonno mostravano un aumento della pressione sanguigna durante quella notte agitata. Avevano anche una pressione arteriosa sistolica più alta – il numero più alto nella lettura della pressione arteriosa del paziente – il giorno dopo. Nonostante questo ritrovamento, sono necessarie ulteriori ricerche per capire perché il sonno povero aumenta la pressione sanguigna e cosa potrebbe significare a lungo termine per le persone con problemi di sonno cronico. Tuttavia, queste ultime scoperte potrebbero essere un pezzo importante del puzzle quando si tratta di capire il percorso attraverso il quale il sonno influisce sulla salute cardiovascolare in generale.