Franco Zeffirelli: Esteta della Cinematografia Internazionale
“Il mondo è sempre stato salvato da chi guardava avanti”.
Ecco una delle tantissime perle che ci sono state lasciate da Franco Zeffirelli, la cui vita si è spenta il 15 Giugno 2019. L’obiettivo di questo articolo non sarà solo quello di ripercorrere alcune tappe della suo percorso artistico, ma quello di esaltare non un semplice regista, ma un vero e proprio Artista in grado di sapersi adeguare e calare in qualsiasi contesto che gli si presentava nel suo lungo cammino. Gian Franco Corsi Zeffirelli nasce a Firenze nel 1923 e sin dalla sua nascita era scritto nel suo destino che sarebbe passato alla storia grazie alle sue qualità e doti, dal momento che la madre lo avrebbe voluto chiamare “Zeffiretti”, cognome da lei assegnato in onore della celebre aria di Mozart, ma a causa di un errore di trascrizione non fu possibile. Intanto dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti, si dedica ai suoi lavori in prosa alternandosi a Radio Firenze. Formatosi con registi di alto calibro come Luchino Visconti e Vittorio De Sica non dobbiamo meravigliarci come siano venute alla luce le sue grandi opere cinematografiche e liriche. Come dimenticare il grande successo di “Romeo e Giulietta” che conquistò il pubblico, soprattutto giovanile del 1968, in anni di piena contestazione studentesca, politica e sociale dove si voleva rompere ogni legame con tutto ciò che era passato e austero. Invece Franco Zeffirelli riuscì nell’impresa facendo perdere i sensi e la testa per la storia avvincente dei due protagonisti della tragedia Shakespeariana. Grazie alla magnificenza dei costumi e delle scenografie, riuscì a conquistare le due statue più ambite di tutte: I due Oscar da parte dell’Academy Award di cui uno alla fotografia e l’altro per i costumi. La più grande impresa e sfida per Zeffirelli è stata la realizzazione del “Gesù di Nazaret” che debuttò per la prima volta nel 1977 in puntate, che oggi chiameremo fiction. In un’intervista rilasciata dal regista, affermò che dopo aver realizzato un’altra opera importante per il suo percorso cinematografico e spirituale (Fratello Sole, Sorella Luna), gli risultava complicato poter rappresentare così tanta spiritualità religiosa in scene cinematografiche. Era stato turbato in molti momenti delle riprese del Santo e non aveva intenzione di realizzare il film sulla vita di Gesù. Infine decise di accettare su invito dei produttori, che gli dissero: “Sei un regista molto apprezzato, se non lo giri tu, lo farà qualcun altro e per tutta la vita ne porterai il rimorso”. Data l’enorme importanza e responsabilità decise di accettare, lasciando agli amatori delle sue opere quest’altro gioiello, dando vita: “Alla materia che diventava spirito sotto i suoi occhi”. Il più grande sogno del regista era la realizzazione della “Traviata” di Giuseppe Verdi che è stata mandata in onda, in mondovisione su Rai 1, all’Arena di Verona e conclusasi con un enorme standig ovation. Dall’esempio di Gian Franco Zeffirelli capiamo come l’arte e il mondo spirituale possono essere rappresentati e messi nelle mani di tutti in modo che si possano conoscere le bellezze artistiche della letteratura e della storia dal momento che era pienamente convinto che: “Il sapere è una sorgente, ma purtroppo l’ignoranza è un mare”. La vita e il percorso artistico di Zeffirelli resteranno per sempre impresse nelle menti delle vecchie e delle nuove generazioni lasciando un segno nella cultura italiana e internazionale e che difficilmente può essere dimenticato. Vogliamo ricordare Franco Zeffirelli mentre dirige: “L’Opera, un pianeta dove le muse lavorano assieme, battono le mani e celebrano tutte le arti”.