Università: caos concorsi, indagati 40 professori di tutta Italia
Giorno dopo giorno continuano ad emergere nuovi dettagli sull’inchiesta della Procura di Catania denominata “ Università bandita” che vede indagati docenti provenienti da tutta Italia: Bologna, Napoli, Milano, Catania, Messina e tante altre città. L’indagine ha portato alla luce l’esistenza di un vero e proprio codice di comportamento sommerso in ambito universitario secondo il quale gli esiti dei concorsi sarebbero stati predeterminati dai docenti interessati. Sul caso il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha detto: “Se tra gli indagati ci sono dei colpevoli, sarà la magistratura ad appurarlo. Tuttavia il Ministero non starà a guardare. Certamente si costituirà parte civile per chiedere il risarcimento dei danni ai professori di cui verrà accertata la responsabilità. Non faremo sconti a nessuno. Si tratta, al momento, soltanto di indagati. Occorre ovviamente attendere le decisioni definitive dei giudici. Ma anche qualora risultassero colpevoli, ciò non sarebbe sufficiente ad infangare il lavoro di tutti. Qualora ci fossero dei concorsi che risultassero truccati, saranno annullati. Il nostro ordinamento ha tutti gli strumenti per consentire il ripristino della legalità violata e abbiamo immediatamente richiesto alla Procura di Catania di fornirci la lista completa dei nomi dei docenti coinvolti nell’indagine penale. E procederemo conseguentemente a sospenderli non solo dalle commissioni di concorso, ma da qualsiasi eventuale rapporto di collaborazione in essere con il Miur”. Intanto la Procura di Catania presenterà ricorso contro il Gip che ha disposto la sospensione dell’esercizio dal pubblico ufficio per il rettore Francesco Basile, del pro rettore Giancarlo Magnano di San Lio, dell’ex rettore Giacomo Pignataro e di altre sette professori universitari. Dopo due anni di accertamenti sono emersi 27 concorsi truccati, ma un faro resta acceso su altre 97 procedure concorsuali.