A Firenze il progetto “Amir”
“I veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perché. I loro desideri hanno le forme delle nuvole”, così scriveva Charles Baudelaire ne “Il viaggio” contenuto nella raccolta lirica “I fiori del male”.
Luoghi, tradizioni, costumi, pietanze, profumi, migrazioni, questi i temi principali del volume scritto dal poeta, saggista e filosofo francese, riguardante il tema del viaggio, contenente il mirabile parallelismo uomo-mare, che ha cullato e dato vita per migliaia di anni a innumerevoli civiltà.
Questa l’essenza del progetto “Amir-Come semi in viaggio/Storie di migrazioni di piante e persone, accoglienza musei inclusione relazione” iniziato domenica 16 giugno e in programma fino al prossimo 31 ottobre, che attraverso visite gratuite presso il Giardino di Boboli, l’Orto Botanico di Firenze, l’Area archeologica di Fiesole e il Giardino della Fondazione Primo Conti di Fiesole vede l’ illustrazione da parte di ben 18 mediatori migranti provenienti da più aree straniere, della diversità botanica e dei luoghi di coltivazione delle varie specie vegetali. Il termine “Amir” è di origine ebraica e sta a significare “cima d’albero”, tuttavia accanto a quest’interpretazione vi è la scrittura omografa ma semanticamente distinta del nome arabo, che viene tradotto con comandante” o “principe” e veniva originariamente usato come titolo.
Il percorso propone quindi un dialogo culturale e partecipativo sul piano artistico, dando la possibilità ai partecipanti di ascoltare lezioni delle guide professioniste in più lingue, creando un feedback positivo.
Quale migliore integrazione, dunque se non quella derivante dalla cultura, alla scoperta del sapere e di nuovi mondi, per quanto diversi, tanto vicini a noi, che ci possono essere illustrati anche solo attraverso uno sguardo.