Mostra collettiva “Un lavoro per il lavoro”
E’ in programma per oggi, martedì 16 luglio alle ore 17.30, presso la sede dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli esperti Contabili di Caserta (via Galilei 2), il finissage della mostra collettiva “Un Lavoro per il Lavoro”. L’esposizione, inaugurata lo scorso 30 aprile, rientra nella rassegna “Invito all’Ordine. Salotti culturali nella casa dei commercialisti”, il ciclo di eventi curato da Maria Beatrice Crisci e promosso dall’Ordine guidato da Luigi Fabozzi.
Gli artisti che hanno esposto le loro opere presso la sede dell’Ordine in via Galilei 2 sono Antonio D’Amore, Carlo de Lucia, Bruno Donzelli, Peppe Ferraro, Battista Marello, Gianni Pontillo e Anna Pozzuoli. La mostra collettiva “Un Lavoro per il Lavoro” ha messo in relazione tra loro artisti di generazioni diverse e di linguaggi differenti, accomunati dal fatto di risiedere nel territorio casertano.
Il ciclo di esposizioni è “Invito all’Ordine”, un gioco di parole che fa riferimento alla sede che ospita gli eventi, la casa dei commercialisti. «Il titolo “Un lavoro per il lavoro” – spiega Maria Beatrice Crisci, curatrice dell’esposizione – è nato in relazione anche alla data del 30 aprile, la vigilia del primo maggio. E ci è sembrato giusto che presso l’Ordine dei Commercialisti anche l’arte parlasse di lavoro. È stato chiesto a ogni artista di scegliere una sua opera che meglio interpretasse il lavoro, quello di una volta e quello attuale, quello che c’è e quello che non c’è».
A proposito della rassegna il presidente dell’Ordine Luigi Fabozzi ha sottolineato: «Il ciclo di incontri nasce con l’intenzione di valorizzare le eccellenze dell’area casertana che operano e lavorano nel settore culturale. Dietro ogni commercialista c’è una persona che è attenta al territorio, che interagisce con questo su un piano che è essenzialmente economico e finanziario, ma è anche umano e sociale. D’altronde lo sviluppo di un contesto geografico non può prescindere dalla collaborazione tra una sana imprenditoria, capace di attuare investimenti e di esprimere concretezza nel segno dell’innovazione, e le menti migliori di quello stesso territorio, pronte a dare un contributo di creatività e di fantasia, prerogative necessarie per un riscatto economico e sociale».