Poliziotti salvano da morte certa un labrador
Napoli – Nella tarda mattinata di ieri, nella nota via Gramsci, l’intervento rapido e provvidenziale della Polizia di Stato ha salvato da morte certa un cane, di razza labrador, lasciato in auto dal suo padrone per più tempo, coi finestrini chiusi e sotto il sole cocente. Ad accorgersi della cosa e dare l’allarme sono stati i passanti che hanno poi dichiarato il tempo prolungato in cui il povero animale era rimasto in auto: ben due ore senza bere ed a finestrini chiusi con oltre di 35°C. Sull’accaduto così si esprime Giuseppe Raimondi, Segretario Generale Provinciale del Sindacato di Polizia Coisp: “Mi congratulo con i miei colleghi che ancora una volta hanno dimostrato quanto vale il tempestivo intervento di una volante, in questo caso del Reparto Prevenzione Crimine Campania che, senza indugio, hanno cercato in tutti i modi di salvare quel povero cane da morte certa, chiuso da più di due ore in un’auto coi finestrini chiusi e con quasi 40°C. Questa –continua il sindacalista – la dimostrazione che la Polizia non si diverte a scendere in strada ad uccidere poveri animali che hanno la sola colpa di avere delle bestie come padroni, al contrario il gesto compiuto oggi è la testimonianza che i nostri operatori non solo hanno un cuore ed una sensibilità accentuati verso gli esseri umani ma anche con “gli amici a quattro zampe”; bravi ragazzi, siamo fieri di voi, lo siamo sempre stati, anche quanto hanno tentato di buttarci fango addosso; il ruolo della Polizia è quello di tutelare l’incolumità collettiva, a volte siamo costretti a fare delle scelte dolorose per avere il minor danno possibile e raggiungere lo scopo, salvare vite umane. Mi chiedo solo, se tutti quelli tanto sensibili che hanno inveito e gettato discredito precedentemente, saranno altrettanto sensibili verso l’operato di coloro che hanno salvato la vita, legittimamente, a quel labrador. Il mio appello ora va al Signor Questore affinché sappia dar valore all’operato dei suoi uomini e, ancor più, non vanificandolo e punendo in modo esemplare il proprietario dell’animale”.