Da Greenpeace riceviamo

Ciao Franco, c’è un ingrediente nascosto di cui si sa poco. Eppure ogni anno in Europa ne arrivano 33 milioni di tonnellate.
È la soia. Se fosse destinata tutta al consumo umano invaderebbe letteralmente i nostri mercati e supermercati. In realtà è nascosta nei nostri piatti, perché destinata a diventare mangime per animali nei nostri allevamenti intensivi.
Questa soia è OGM? Viene prodotta utilizzando pesticidi? Quanti ettari di foresta vengono ogni giorno distrutti per far spazio alle piantagioni sconfinate di soia?
Tutto questo non importa alle lobby dell’agri-business che, agevolate dalle leggi, continuano a mantenere in vita una macchina di produzione mondiale che ingrassa le loro casse, mentre divora le foreste.
È il momento di agire chiedendo direttamente all’Europa una normativa per fermare questa macchina divora-foreste. UNISCITI A NOI
Basta cibo che divora le foreste
Chiedi all’Unione europea una normativa per fermare il commercio di materie prime prodotte distruggendo le foreste.
Perchè l’Europa? Perchè l’Ue è il secondo principale importatore di soia (e derivati) a livello globale.
Ma per far fronte all’enorme domanda di soia, sempre più foreste vengono abbattute: ogni 3 secondi, un’area di foresta grande come un campo da calcio viene rasa al suolo anche a causa dell’agricoltura industriale.
Cibo che divora le foreste: quelle del Gran Chaco e quelle del Cerrado Brasiliano, ad esempio, stanno diventando un’enorme piantagione di soia.
Questo folle sistema di produzione ha un costo: un milione…di specie, che ora rischiano l’estinzione. E il costo lo paghiamo anche noi, perchè dalle foreste dipende l’equilibrio, anche climatico, del nostro Pianeta.
Franco, se le aziende che stanno sul mercato comunitario fossero obbligate a rispettare criteri di trasparenza e sostenibilità, non ci troveremmo di fronte a questo scempio!
Per questo stiamo chiedendo all’Unione europea una normativa per imporre tracciabilità e trasparenza nella catena di approvvigionamento delle materie prime che arrivano sulle nostre tavole.

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