Mostra d’Arte “Vesuvio bagliori nella notte” del Maestro Migliozzi a Castel dell’Ovo

Domani, mercoledì 2 ottobre 2019, cala il sipario sulla mostra d’arte “Vesuvio bagliori nella notte” del Maestro Nicola Migliozzi, realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli ed allestita, dal 12 settembre u.s., nella Sala delle Terrazze del Castel dell’Ovo (Maschio Angioino) di Napoli.
L’artista Nicola Migliozzi nasce nel 1952 a Calvi Risorta (CE) ove tuttora vive e opera nel suo studio in via Circumvallazione. Ha allestito bel 19 mostre personali e tra queste si citano “L’Arte della tavola” a Bruxelles, in occasione del semestre italiano U.E., anno 2003; al Museo Provinciale Campano di Capua (CE), 2003-2004-2005; al Museo Archeologico di Frosinone, 2007; al Museo Khaled al Assad di Aquino (FR) e al chiostro del monastero di santa Chiara di Napoli, 2007; al Museo Stadio Domitiano di Roma e alla Villa Comunale di Frosinone, 2018. Ha realizzato anche 24 monumenti pubblici di elevato spessore tecnico ed artistico, tra i quali un’opera in bronzo per il Comune di Colle San Magno (FR), un lavoro per i frati francescani del santuario della Madonna dei Lattani di Roccamonfina (CE) e per l’abbazia di Montecassino (FR), 2003; una via crucis ed un crocifisso nella basilica di Lourdes (Francia), 2005; tre monumenti per la città di Pompei (NA), 2005-2006-2007; un’opera per l’abbazia di Fossanova (LT), 2006; una statua in bronzo per il museo diocesano di Teano, 2013; una stele in pietra lavica e bronzo a Calvi Risorta, 2016; l’apertura della “Sala Migliozzi” al Museo Provinciale Campano di Capua, 2018.
L’Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, Nino Daniele, nell’interessante volume che presenta i lavori esposti scrive “Il Maestro Migliozzi presenta in un’ampia mostra personale i risultati di una lunga e raffinata ricerca tecnica e artistica. La tecnica è antica, ma riscoperta, studiata, ripensata fino a presentarsi come una elaborazione assolutamente nuova ed originale. La pietra e il fuoco, insieme ad un uso vivissimo del colore, ne sono il materiale e l’essenza ma sembra davvero difficile separare in questo caso la tecnica utilizzata, i materiali e il contenuto poetico e creativo delle opere esposte”. Il prof. Claudio Strinati, accademico e valente critico d’arte, nella presentazione dice “Migliozzi libera la mitologia e la cultura classica dalle barriere del tempo, consegnandole alle nuove generazioni con la delicatezza della poesia. Ha scelto di dipingere sulla pietra lavica, un supporto originale e legato alla sua terra, riscoprendo tecniche antiche come quella della pittura pompeiana, creando frammenti che sembrano provenire da un antico passato per raccontare storie che hanno un valore anche per i nostri giorni. I suoi personaggi sono Ulisse, Calipso, le Divinità classiche, le Machere del teatro, figure evanescenti ispirate agli affreschi di Pompei, che rievocano imprese con la sensibilità di un poeta”.
Le opere esposte possono essere ammirate fino a domani, 2 ottobre, e in questi giorni sono state oggetto di attenzione e di apprezzamento da parte di numerose personalità italiane e straniere del mondo della cultura e dell’arte. E’ da menzionare la visita effettuata giovedì 26 settembre da mons. Giuseppe Leone, responsabile della parrocchia di “San Paride ad Fontem” di Teano-Scalo, sede anche dell’antica e storica omonima basilica-cattedrale che di recente è stata restaurata dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio e per il Patrimonio Storico e Artistico e etnoantropologico per le province di Caserta e Benevento e da Don Enzo Gravante, responsabile dell’Ufficio per i Beni Culturali della diocesi di Teano-Calvi, diocesi anche dell’artista Migliozzi. Questi ha esposto ben 31 opere, eseguite presso MA.DE.MA., Pietra Lavica del cav. Mario De Martino, Boscoreale (NA) e nell’organizzare la Mostra si è avvalso della preziosa e qualificata collaborazione della dott.ssa Vanessa Antinolfi e del dott. Rosario Marino, responsabili rispettivamente del settore “Arte” e del servizio “Turismo” del Castel dell’Ovo-Maschio Angioino.

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