Eccellenze calene alla manifestazione “La voce del Mediterraneo” al Maschio Angioino
La manifestazione “La voce del Mediterraneo”, tenutasi negli accoglienti e funzionali locali del Maschio Angioino – Castel Nuovo di Napoli, organizzata dall’Associazione “Parole e Musica” guidata da Ciro Lucioli, con l’intento di promuovere e consolidare l’interculturalità tra i popoli europei ed africani che si affacciano sul bacino del Mar Mediterraneo, ha registrato la partecipazione e l’affermazione di interessanti realtà di Calvi Risorta afferenti all’ambito canoro-musicale e alle problematiche del diritto minorile internazionale con riferimento all’aspetto umano e sociale. L’evento si è svolto con il Patrocinio di diverse Istituzioni e tra queste l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.
Alla predetta manifestazione ha partecipato l’Associazione Musicale Culturale “Muzak” di Calvi Risorta con il Coro scolastico “l’Aurora” diretto, con la consueta maestria e dedizione, dalla Maestra Rina Colella. I coristi si sono esibiti davanti ad un folto pubblico ed hanno riscosso convinti apprezzamenti e motivati consensi. I componenti del Coro sono stati accompagnati dalla Vice Presidente dell’Associazione insegnante Rossana Delle Fave e dalla consigliera insegnante Enza Roviello, dalla Presidente della locale Pro Loco Antonella Ferraro e da parenti e amici.
Nella stessa manifestazione ha relazionato, con pertinenza e attinenza, l’avvocato caleno Nausica Guglielmo, Presidente dell’Istituto Jacques Maritain “Cales – Caserta” su “I diritti dei minori migranti come esperienze reale dell’umano”. Alla predetta è stata conferita, poi, da parte del Presidente dell’Associazione organizzatrice, una Targa d’Onore per la sua partecipazione.
All’evento, oltre a diverse e importanti autorità locali, regionali e nazionali e rappresentanti qualificati del vasto mondo associativo e scolastico, ha partecipato anche la Console della Repubblica di Tunisi per Napoli e per la Campania, Beya Ben Abdelbaki Fraoua, la quale ha evidenziato, tra l’altro, che la convivenza tra mondi diversi ha prodotto un’elaborazione laica e transculturale dei vissuti sociopolitici che ne definisce la peculiarità rispetto ad altre realtà africane.