Oro ai mondiali master per Borowa e Della Corte
E nella prova individuale anche un argento per la schermitrice italo-polacca da tempo ai vertici europei e iridati
Eccezionale affermazione delle schermitrici della Giannone Caserta, Ewa Borowa e Gianna Della Corte, che hanno contribuito, in qualità di componenti del team azzurro a garantire all’Italia l’oro nei campionati mondiali master in corso al Cairo in Egitto. E’ la prima volta per le due portacolori della spada casertana ed italiana a salire sul gradino più alto del podio dopo aver sfiorato il massimo traguardo nelle precedenti edizioni concluse con un argento ed un bronzo. Ad impreziosire il già esaltante risultato a squadra l’argento conquistato nella prova individuale dalla Borowa sconfitta all’ultima stoccata dopo aver dimostrato chiaramente di meritare l’en plein.
Il campionato master di scherma è uno dei più competitivi in quanto nel ranking gareggiano grandissimi atleti già vincitori di Olimpiadi, Mondiali, Europei e titoli nazionali che continuano la loro attività nella categoria dei veterani, spesso ricca di talenti del passato che continuano il loro impegno con impegno e passione. “E’ un grande risultato per la scherma italiana -sottolinea Luigi Campofreda consigliere nazionale della Federscherma- vista l’importanza assunta dai campionati Master nel panorama internazionale in una fase in cui tutte le discipline hanno rilanciato lo sport al di là dell’età anagrafica”. “Per la nostra società -esulta Giustino De Sire presidente del Gruppo Sportivo Schermistico Giannone di Caserta- è un ulteriore fiore all’occhiello in aggiunta a tutti gli altri risultati centrati dal nostro dream team team femminile, promosso in A1 e con numerosi titoli italiani e medaglie europee nobilitati da questo oro iridato”. “Una stagione che si apre con un risultato esaltante -evidenzia il delegato Coni Michele De Simone- cui sicuramente faranno seguito altri con i nostri atleti in questi giorni impegnati in altre competizioni mondiali nel pugilato e nel tiro a volo. Il che a un anno dalle Olimpiadi di Tokio rappresenta un significativo presupposto”.