Tragedia di Belpasso, ieri i funerali delle vittime
Presso la chiesa di Santa Lucia, alle 15:30, si sono celebrati i funerali delle quattro vittime che hanno perso la vita nell’incidente consumatosi all’alba di domenica 13 ottobre sulla strada statale 121 Paternò-Catania, all’altezza dello svincolo per Belpasso. Un addio cruento, l’ultimo saluto a Lucrezia Diolosà Farinato (28 anni), Salvatore Moschitta (20 anni), Manuel Petronio (17 anni) ed Erika Germanà Bozza (15 anni). Angelo D’Agate, sindaco adranese, ha indetto il lutto cittadino.
I quattro ragazzi viaggiavano a bordo di una “Seat Leon” guidata da un uomo di quaranta anni, che risulta essere l’unico superstite e, pertanto, l’unico indagato per omicidio stradale. La vettura, divenuta un groviglio di lamiere, si è schiantata contro lo spartitraffico, che l’ha divisa praticamente in due parti. Il conducente, che viaggiava accanto alla ragazza con cui conviveva, avrebbe perso il controllo dell’auto, non riuscendo ad evitare l’impatto. Lucrezia lascia due figli. Di Manuel resta l’ultimo video girato, alle 2 circa, in discoteca in Aci Castello.
Il responsabile della sede di Catania dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Onlus, Pietro Crisafulli, è davvero scosso: “Siamo di fronte ad una strage evitabile, per il cui esito negativo si sono sommate una serie di oggettive concause. L’assenza di segnaletica verticale ed orizzontale è solo dei punti che ci preoccupa. Non vi sono i pali della luce indispensabili per il tratto in questione e ciò aumenta in modo sconsiderato la pericolosità di un ponte per il quale chiediamo sequestro immediato. Siamo preparando un esposto contro l’ANAS, che riteniamo abbia delle innegabili responsabilità. Giustizia per le vittime, saremo presenti alle esequie”.
Il presidente dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Onlus, Alberto Pallotti, plaude l’operato del referente di sede Crisafulli, che già in estate aveva invocato a gran voce maggiore controllo della condizione della strade siciliane: “Il suo attivismo e quello di Salvatore Guerino sono stati importanti. Le prove raccolte sono state rese anche agli inquirenti alla luce delle indagini da condurre. Spero che la verità venga a galla e che nulla venga alterato nelle aule dei tribunali italiani. Le pene per chi ha sbagliato non devono mancare. I nostri referenti sono vicini alle famiglie in questo momento di grande difficoltà. Non posso non sottolineare il coraggio di Pietro che, seppur abbia perso un figlio appena tre anni fa, è al fianco di chi soffre”.
Il responsabile della sede di Parma dell’A.I.F.V.S. Onlus, Tonino Morreale, sottolinea come, a dieci anni di distanza dalla tragedia di Lodi, sia ancora uno spartitraffico a determinare morti innocenti: “All’epoca persero la vita quattro ragazzi, questa volta lo stesso numero è stato registrato in Sicilia. Ciò dimostra la totale assenza di interventi in questo lasso di tempo trascorso. Saranno gli organi competenti a definire le cause dell’incidente, di quello che siamo certi è che la causa delle morti è lo spartitraffico. I genitori hanno perso il loro stesso futuro e sono entrati nell’ergastolo del dolore. Addio ragazzi. Scusateci se ci sentiamo soli nel tentativo di salvare vite”.