Terzo Convegno Tradizionalista di Napoli Capitale
Sabato, 19 ottobre 2019, nella splendida cornice della settecentesca Villa Domi (Colli Aminei) Napoli, si è svolto il Terzo Convegno Tradizionalista di Napoli Capitale. Dalle ore 09.30 alle ore 14,00 ci sono stati importanti confronti su vari argomenti. Alle ore 14.30 pranzo comunitario con prodotti tipici delle Due Sicilie. Successivamente, nel pomeriggio alle ore 16.30, per un momento dedicato alla musica popolare nel segno della tradizione, si è esibito il gruppo MBL di Benedetto Vecchio, poi poesia ed emozioni con il gruppo etno-pop “Renanera”. Oltre alla presenza di un folto pubblico, tra i relatori ed i musicisti erano presenti: Edoardo Vita (direttore de L’Alfiere e presidente di Sud e Civiltà – Tradizione o liberismo: la scelta fatale), Raffaele Fontana (ricercatore storico e segretario di Sud e Civiltà), Silvestro Oliva (ricercatore storico – Cavour senza maschera), Francesco Palmieri (ricercatore storico – Il sistema giudiziario delle Due Sicilie), Ennio Apuzzo (ricercatore storico – Il Cilento e le sue rivoluzioni), Giovanni Maduli (scrittore – Italia ed Europa: l’inganno delle unificazioni), Gianni Turco (docente universitario – Che cos’è la Patria), Vincenzo Guli (scrittore – I soldati napoletani alla prima guerra d’indipendenza), Marina Lebro (antropologa e docente universitaria – Il cinema di oggi tra società liquida e tradizione), Eugenio Bennato (musicista e scrittore), Don Aniello Manganiello (parroco impiegato contro la criminalità organizzata – Il Sud si sta desertificando. Perché?), Pino Marro (giornalista e scrittore – Sud Mediterraneo, Eurasia nella visione geopolitica di Aleksandr Dugin), Maurizio Di Giovane (scrittore – La nostra storia: non revisione ma ricostruzione), Ferdinando Corradini (ricercatore storico – Quando i Borbone difendevano gli operai), Gaetano Marabello (scrittore – Un cuore ribelle nell’Europa di oggi), Ignazio Coppola (scrittore – Quando Garibaldi pagò il pizzo). In occasione dell’evento è stato citato John Ronald Reuel Tolkien (scrittore, filologo e linguista britannico) riportando una sua significativa citazione: “La guerra è indispensabile per difendere la nostra vita da un distruttore che divorerebbe ogni cosa; ma io non amo la lucente spada per la sua lama tagliente, né la freccia per la sua rapidità, né il guerriero per la gloria acquisita. Amo solo ciò che difendo: la città degli uomini di Nùmenor; e desidero che la si ami per tutto ciò che custodisce di ricordi, antichità, bellezza ed eredità di saggezza”.