Non siamo tutti un po’ Psicologi?
Quante volte abbiamo sentito la frase “Siamo tutti un po’ Psicologi?”, e quante volte questa frase è stata detta in presenza del professionista stesso, lasciandolo con il dubbio Amletico se dover replicare o meno a quest’affermazione? Questa stessa frase, nel tempo, ha raggiunto la valenza di un vero e proprio slogan, utilizzato in conversazioni quotidiane in esercizi commerciali, piuttosto che per strada e via dicendo. Così facendo, molti hanno fatto proprio un tassello della disciplina della Psicologia. In realtà la questione è più complessa di quanto possa apparire. Nell’immaginario comune, infatti, molti ritengono che la conversazione intrattenuta con uno Psicologo o Psicoterapeuta possa essere paragonata a quella con un amico, un confidente, un collega, e cosi via, quando invece le due cose viaggiano su binari opposti. Ma per render la questione più chiara potremmo partire dalle origini della Psicologia.
La Psicologia (dal greco psyche anima e logos discorso) è comunemente definita come la scienza che studia il comportamento, ovvero le azioni osservabili che un individuo compie e i processi mentali che dal comportamento si possono inferire. Inizialmente essa è stata ancella della Filosofia e solo nel 1879 è divenuta una disciplina autonoma grazie all’apertura del primo laboratorio di psicologia sperimentale a Lipsia ad opera di Wilhelm Wundt (foto). Grandi passi in avanti si sono compiuti da tale data, grazie a numerosi esperimenti, studi e leggi che hanno permesso di far luce sulla mente umana e su tutto ciò che vi è correlato. La Psicologia è una vera e propria disciplina, con un proprio metodo, strumenti e obiettivi da raggiungere, e quella che spesso viene definita una semplice conversazione o chiacchierata con lo Psicologo è in realtà un colloquio con precise tecniche e cornici che non possono lasciare nulla al caso e che riescono ad aiutare in un modo naturale ma professionale la persona o le persone che si hanno di fronte. È pur vero che esiste la Psicologia del senso comune (detta anche Psicologia ingenua), ovvero la capacità di comprendere stati d’animo, motivazioni ed intenzioni altrui, ed essere un buon ascoltatore e consigliere, ma questa è di gran lunga lontana dalla Psicologia vera e propria. Il percorso per divenire Psicologi è lungo e richiede l’acquisizione di conoscenze teoriche e pratiche che vanno continuamente aggiornate in un’ottica di lifelong learning (apprendimento permanente o continuo).
Per farla breve, ribadiamo, e si spera una volta per tutte per la salvezza del genere umano, che non si può essere “un po’ psicologi” così come non si può essere “un po’ avvocati”, “un po’ medici” piuttosto che “un po’ ingegneri”.