Maltrattamenti aggravati ai danni dei suoi studenti con pugni, sculacciate, spintoni ed altro
Nel pomeriggio del 21/10/2019 i Carabinieri della Stazione di Maddaloni, nell’ambito di un’attività d’indagine diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, hanno dato esecuzione all’ordinanza cautelare dispositiva del di divieto di dimora nel comune di Maddaloni, emessa dal Gip nei confronti di S. N. P., cl.’59, originario di Napoli, educatore presso il Convitto Nazionale “G. Bruno” di Maddaloni, ritenuto responsabile del reato di maltrattamenti aggravati ai danni dei suoi studenti. Le indagini hanno avuto avvio nel mese di maggio a seguito della denuncia di alcuni alunni e, grazie alle intercettazioni ambientali all’interno delle classi e al contributo dichiarativo fornito dai minori, è stato possibile accertare la sussistenza di un vero e proprio clima di violenza e sopraffazione creato dal docente, il quale ricorreva all’ uso sistematico della forza ai danni delle vittime, mediante schiaffi, pugni, sculacciate, spintonando inoltre gli alunni contro i banchi, percuotendoli con oggetti contundenti. Talo comportamenti avevano già portato diversi minori a cambiare sezione per evitare l’insegnante, mentre altri avevano addirittura rinunciato alla frequenza pomeridiana, essendo questa di competenza del docente. All’uomo è stato ora notificato il divieto di dimora dal comune di Maddaloni (suo comune di residenza), misura cautelare impeditiva della reiterazioni di analoghi futuri comportamenti e restituendo così la necessaria serenità agli alunni e all’intero complesso scolastico. Il provvedimento cautelare veniva richiesto ed emesso tempestivamente, dopo un ridotto lasso temporale rispetto all’emersione della gravità indiziaria, ad ulteriore conferma del costante impegno e della solerzia nella trattazione dei fatti di violenza ai danni di minori da parte della Procura della Repubblica di S. Maria C.V., impegno peraltro profuso già molto tempo prima della entrata in vigore della Legge del19luglio 2019, n. 69 (convenzionalmente denominata “Codice rosso”).