Matera eclissata da Venezia: ancora una volta gli interessi politici ed economici dividono lo stivale
Pochi giorni fa il maltempo si è abbattuto sulla nostra Penisola, a farne le spese molte città italiane tra cui Matera. La città dei Sassi, eletta capitale Europea della cultura per il 2019, è stata investita da un violento nubifragio, che ha trasformato le strade in fiumi di fango e detriti facendole diventare dei veri e propri torrenti. Gli stessi Sassi sono stati inondati d’acqua. Proprio quei sassi, che, nel dicembre del 1993, furono riconosciuti patrimonio dell’umanità dall’UNESCO; il primo sito dell’Italia meridionale a ricevere tale riconoscimento. Matera, la terza città (dopo Aleppo e Gerico) più antica al mondo e orgoglio del Sud Italia per essere stata protagonista dei più grandi set cinematografici nostrani e internazionali guidati da grandi registi che non solo hanno fatto la storia, ma che hanno acceso i riflettori sulla Perla della Lucania, tra questi Rossellini, Pasolini, Tornatore, Rosi, Lizzani, Mel Gibson, il quale girò proprio tra i Sassi il colossal “La Passione di Cristo” che racconta le ultime dodici ore di vita di Gesù. Ed è proprio di questi giorni la notizia che, il regista hollywoodiano, abbia intenzione di girare, negli stessi luoghi, il sequel incentrato sulla Resurrezione.
La bomba d’acqua abbattutasi su Matera, ha provocato ingenti danni. Molte attività locali sono state completamente distrutte con conseguente danno per l’economia locale e dell’intera Regione Basilicata. Tante le iniziative per aiutare Matera a risollevarsi tra cui quella di SUDEXIT, che attraverso il “Pacco del Terrone”, ha promosso l’acquisto dei prodotti provenienti dal Sud, molto apprezzata anche l’iniziativa del Piccolo Teatro di Milano che ha deciso di devolvere gli incassi dello spettacolo “Falstaff e il suo servo” del 29 novembre alla città di Matera. Ad annunciarlo il sindaco del capoluogo lombardo Beppe Sala, il quale ha scritto sul suo profilo Facebook che: “Milano non pensa solo a Venezia e non dimentica Matera, un’altra città vittima della terribile furia dell’acqua degli scorsi giorni”. Già, Milano non dimentica Matera, ma in questi giorni molti italiani si domandano perché i riflettori siano tutti puntati sulla Serenissima. Quali sono gli interessi che in questi giorni hanno fatto sì che tutta l’attenzione fosse concentrata sull’antica Repubblica Marinara? Tante le figure politiche che si sono precipitate a Venezia per portare tutta la loro solidarietà, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Premier Giuseppe Conte, dalla Presidente della Camera del Senato Maria Elisabetta Casellati al leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. Per non parlare di tg, giornalisti e radio che hanno scelto di incentrare la loro programmazione sulla questione Venezia. Perché per Venezia sta avvenendo questa grande mobilitazione e lo stesso non sta avvenendo con Matera? È questo che molti italiani continuano a domandarsi, anche se la risposta è evidente agli occhi di molti ed ha una sola parola, anzi un solo acronimo: MO.S.E. un progetto, ancora in fase di realizzazione dopo anni di lavori (tra scandali, inchieste ed arresti), finalizzato alla difesa di Venezia e della sua laguna dalle acque alte.
Qualunque siano le motivazioni che ancora una volta sembrano creare una divisione (per importanza) tra Nord e Sud, Matera si sta rialzando da sola, contando su se stessa e sull’aiuto di molti, che, nell’anonimato più totale e senza riflettori puntati addosso sono scesi in strada per rimettere in sesto strade e attività; dimostrando una forza e un’umiltà che da sempre contraddistinguono le popolazioni del Sud Italia.