Vitulazio (CE) – Presentazione del libro: “Don Peppe Diana e la caduta di Gomorra”

Nell’anno in cui ricorre il 25esimo anniversario dell’uccisione di don Peppe Diana, giovedì 21 novembre, da parte della camorra (19 marzo 1994), presso il Centro Sociale “Agorà” sito in viale Kennedy, alle ore 18.30, si terrà la presentazione del libro “Don Peppe Diana e la caduta di Gomorra. Un sacerdote e la sua gente rinnovano il loro mondo” di Luigi Ferraiuolo, giornalista e redattore di Tv2000; libro in cui l’autore racconta la figura di don Giuseppe Diana e la caduta di Gomorra innescata dal suo martirio avvenuto il 19 marzo 1994, dal contesto sociale in cui maturò il suo omicidio, alla rivolta culturale e umana di una piccola fetta di resistenti che hanno creato un mondo diverso proiettato verso il futuro. Introdurrà l’iniziativa il consigliere comunale di Vitulazio, Francesco Di Gaetano. Interverranno oltre all’autore, il Coordinatore del Comitato “Don Peppe Diana” Valerio Taglione; il testimone oculare dell’uccisione Augusto Di Meo; la referente dell’Associazione Libera contro le mafie, Maristella di Mauro. Modererà l’incontro Alessia Loffredo, Consigliera del Corso di Laurea Scienze Politiche Università della Campania “Luigi Vanvitelli”.
Iniziativa è promossa dal comitato civico “Vitulazio nel cuore”. Luigi Ferraiuolo, giornalista con lo sguardo attento sul sociale, ha voluto raccontare con questo libro, la vita e l’opera di don Peppe Diana, soprattutto per tenere sempre viva la memoria del parroco eroe, morto per amore del suo popolo, il cui omicidio ha segnato il destino di intere comunità e di intere generazioni, non solo di tutto il territorio casalese ma anche di quelli circostanti. Territori dove il bene e il male sono in lotta tra loro, ma dove il bene è più forte e può sconfiggere il male. Infatti, l’esempio di don Peppe Diana è stato un punto di riferimento, una luce nel buio, che ha permesso il loro riscatto e ha concretizzato la buona novella di Cristo cioè che “tutti abbiamo la possibilità di rinascere alla luce di Nostro Signore”.
Il testo ripercorre, attraverso la storia di questo sacerdote eroe, “Martire del riscatto”, anche le tappe della rinascita di un territorio rimasto troppi anni sotto il giogo della camorra, abbandonato dalle Istituzioni. Un territorio dove oggi, sulle proprietà sottratte alle famiglie malavitose, sono fiorite cooperative sociali di ragazzi disabili o disagiati o ex detenuti che sono diventate ristoranti o vere e proprie imprese, opportunità di lavoro e impegno per i giovani: come la Nco ora acronimo di “Nuova cucina organizzata”; La forza del silenzio; Agrorinasce; Dulcis in fundo e tantissimi progetti che funzionano come antidoto allo strapotere dei boss, all’omertà, alla paura e alla rassegnazione e alla mancanza di una vita sociale.
Un impegno collettivo e una nuova realtà sociale che si oppone al ritorno concreto della camorra, dopo venticinque anni comincia a dare frutti, non solo nel Casertano ma nel resto d’Italia. Perché se i Casalesi, il più violento e potente clan di camorra mai esistito, sono stati sconfitti militarmente, il loro tesoro economico e il mondo dei colletti bianchi collegato non è mai stato scoperto, ma chi fa fruttare per il bene i loro patrimoni toglie le radici al ritorno del male. Per questo l’esempio di don Diana raccontato, in modo magistrale, da Luigi Ferraiuolo, deve essere sempre celebrato e ricordato, perché il suo martirio non deve essere vano, perché faccia memoria e scudo al ritorno di qualsiasi organizzazione malavitosa.

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