Franco Ortolani: il cittadino senatore delle grandi battaglie

Di recente è venuto a mancare, a 75 anni, il professore Franco Ortolani. È stato stroncato da due tumori, la cui paternità aveva attribuito ai veleni della Campania, proprio alla vigilia di un’importante operazione presso il Pascale di Napoli. Nato a Molinella, in provincia di Bologna, si trasferì a Napoli per frequentare l’Università. Divenuto ordinario di geologia presso la Federico II di Napoli, nel corso della vita sposò molte cause concernenti il dissesto idrogeologico e la situazione delle discariche e delle ecoballe Campane. Candidatosi al senato della repubblica nel collegio uninominale di Napoli-Arenella nel 2018 ottenne 100.000 voti, divenendo così senatore per il movimento cinque stelle nell’attuale XVIII legislatura. Una vita, quella del geologo, spesa a sostegno e a difesa del territorio e dei cittadini. Fervente ambientalista, ha sostenuto nel corso degli anni la riqualificazione dell’area nella quale sorgeva un tempo l’ex Ilva di Bagnoli (divenuta in seguito Italsider) costruita nel lontano 1906, grazie alla “Legge per il risorgimento economico di Napoli del 1904, ispirata e fortemente voluta dal meridionalista Francesco Saverio Nitti, che insieme all’Ilva di Taranto, la più grande acciaieria d’Europa, avrebbero dovuto risollevare le sorti dell’economia Italiana e favorire lo sviluppo nel dopo guerra. Alla luce dei fatti, però, sono divenute il perfetto esempio della filosofia industriale dei cittadini e dell’ambiente usa e getta. Ortolani, uomo simbolo della terra dei fuochi, si è speso senza riserva, denunciando senza paura i danni ambientali e di salute prodotti da un sistema di illegalità che ancora oggi persevera nel cosiddetto “triangolo della morte”, un’area compresa tra i Comuni di Acerra, Nola e Marigliano nota per il forte aumento della mortalità per cancro della popolazione locale. Si era inoltre occupato, delle zone rosse vulcaniche vesuviana e flegrea, due zone altamente a rischio strette nella morsa di due vulcani attualmente dormienti ma attivi: Campi flegrei e Vesuvio, dichiarando che erano fortemente necessari dei piani di evacuazione di prova da far effettuare alla popolazione. Il professore gentile, come veniva definito da colleghi e studenti, lanciò qualche anno fa un appello rivolto alle Regioni Campania e Basilicata per bloccare le attività di trivellazione a scopi petroliferi sui monti della Maddalena, per salvaguardare il cosiddetto santuario dell’acqua, una risorsa idropotabile strategica per i cittadini presenti e futuri. Insomma, una totale dedizione, quella dimostrata da Ortolani, per la difesa di un territorio che lo aveva “adottato” e che lui aveva ripagato difendendolo alla stregua. Amava ricordare all’uomo costruttore che chi comanda è la natura con le sue inappellabili leggi. Si batteva affinché le istituzioni, delle quali era entrato a far parte facessero qualcosa di concreto per la salvaguardia dell’ambiente. Sicuramente avrà gioito nel sapere dell’attuazione del decreto clima e ambiente voluta dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa. La misura, definita “Green new deal”, prevede una serie di azioni volte a tutelare la salubrità dell’aria, delle acque e delle aree metropolitane più colpite dall’inquinamento. E allora, sulla base di questo importante provvedimento, vogliamo ricordare Franco Ortolani, con una sua frase: l’ambiente fisico ha le sue leggi che vanno rispettate per vivere in sicurezza tutelando le risorse autoctone e valorizzarle adeguatamente.

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