Il nuovo Ecosistema Cultura di Roma
Negli spazi industriali dell’ex Lavatoio Lanario di Via del Porto Fluviale, continua a fiorire l’ecosistema culturale di Industrie Fluviali, tra sperimentazioni, nuove frontiere dei sensi e della socialità, tra viaggi nella filosofia, riuso e sostenibilità, degustazioni al buio, e poi ancora architetture indomabili e la creatività dei fiori, insieme a percorsi di poesia e artigianato.
Il fine settimana si apre giovedì 28 con il percorso sensoriale Wreath Sweet Wreath, di Copihue, basato sui fiori, durante il quale amanti dei fiori e non solo, potranno sperimentarne le possibilità creative con spiegazioni tecniche, analisi di elementi visuali ed esperienza pratica. Obiettivo: dare vita alla ghirlanda di Natale più colorata che ci sia. Professionisti del settore, Copihue è uno studio che realizza installazioni di floral design, composto da quattro donne, una psicologa, un’interior designer, una fashion designer ed una critica cinematografica che hanno fatto confluire i loro diversi background in una comune visione contemporanea del floral design. Una vera e propria esperienza sensoriale raccontata con i fiori a Industrie Fluviali.
Dall’olfatto al palato, venerdì 29 novembre le sperimentazioni proseguono con “In buio Veritas”: percorso di degustazione di vini al buio, guidati da due sommelier Fisar (Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori).
Mettendo in gioco i sensi, escludendo ancora una volta la vista, gli ospiti assaporeranno i vini, bendati e guidati in un ambiente semi-oscurato ed avranno l’occasione di sperimentare un modo completamente differente di stare insieme e di approfondire i sapori sotto una luce, o meglio un buio, che creerà un effetto esperienziale nuovo.
Fiancheggiati dalle competenze dei sommelier, i partecipanti avranno modo di degustare, scoprire nuovi sapori e conversare senza potersi guardare negli occhi, in un viaggio in cui impareranno a conoscere le innumerevoli caratteristiche del cibo: sarà una continua scoperta olfattiva, tattile e gustativa.
Dai sensi all’intelletto, il 30 novembre protagonista di Industrie Fluviali diventa la filosofia con Massimiliano Massimi, knowledge worker, formatore e consulente per lo sviluppo personale, che propone un viaggio nel pensiero di Socrate. Come si fa a non innamorarsi di Socrate? Era buono d’animo, tenace, intelligente, ironico, tollerante e nel medesimo tempo inflessibile. Desiderava la verità e aiutava gli altri a cercarla attraverso le domande. Sapeva di non sapere, era cosciente della propria ignoranza di fronte la vastità della conoscenza, lo ammetteva e si prendeva gioco dei saccenti della sua epoca, smascherandoli. Fin quando non lo uccisero.
Dal capo come sede dell’intelletto, al capo come parte del corpo da ornare, in maniera mai scontata, il 30 novembre a Industrie Fluviali è anche la volta di “Babilonia in testa – Il copricapo dalle civiltà dei fiumi alle architetture indossabili contemporanee“. Obiettivo: creare architetture dal nulla. Con oggetti di uso quotidiano, oggetti cari, in disuso, grezzi o decontestualizzati, si lavorerà per combinarli e costruire architetture, visioni personali, scorci di mondi e significati altri. Partendo dal tema delle civiltà fluviali, con un breve excurcus storico focalizzato sull’aspetto costumistico, verranno realizzate dai partecipanti copricapi e/o wearable art tramite un processo intuitivo ed estemporaneo.
Qualsiasi oggetto abbia catturato la nostra attenzione, oggetti di uso quotidiano, da riciclare, da rimettere in sesto: cestini, borsette, fibbie, fregi, pendenti, tessuti, piccoli giocattoli, pezzi di legno, utensili da cucina, tubi, cinture, corde, cavi, zanzariere, cornici, vetri, specchietti, ecc. “Babilonia in testa – Il copricapo dalle civiltà dei fiumi alle architetture indossabili contemporanee“ è a cura di Peri Neri, concept brand di copricapi artistici, di scena e per la moda realizzati in Italia.
Il nuovo fine settimana a Industrie Fluviali, si chiude il 1 dicembre con “Bizaban- Senza Lingua” un laboratorio sulla scrittura poetica a cura della Collana Isola e di Mariagiorgia Ulbar , occasione in cui lo spazio di Via del Porto Fluviale si trasforma in luogo di incontro tra un gruppo di persone e la poesia, intesa come linguaggio di speciale densità in grado di disegnare e comunicare messaggi di significato plurimo e profondo. I partecipanti potranno “pubblicare” il proprio pensiero e la propria riflessione in parole e versi attraverso canali silenziosi ma particolarmente efficaci, come libri e i manifesti. Mariagiorgia Ulbar ha pubblicato la raccolta poetica I fiori dolci e le foglie velenose (Maremmi 2012), la silloge “Su pietre tagliate e smosse” all’interno dell’Undicesimo quaderno italiano di poesia contemporanea (Marcos y Marcos 2012), le plaquette illustrate in edizione limitata Osnabrück e Transcontinentale (Collana Isola 2013), la raccolta Gli eroi sono gli eroi (Marcos y Marcos 2015, vincitrice del premio Dessì), Un bestiario (Nervi Edizioni 2015), le poesie del libro di illustrazioni Metamorphosis di Elisa Talentino (La Grande Illusion 2016), Lighea (Elliot 2018). Sue poesie in traduzione sono uscite su antologie in USA, Messico, Germania, Spagna, Grecia, Austria, Polonia, Bulgaria e prossimamente in Cina.