La celiachia oggi: controversie attuali e prospettive future!
Evoluzione della celiachia e nuove evidenze cliniche, diagnosi difficili, analisi e focus in Campania sono i temi delle diverse sessioni del convegno dal titolo “La Celiachia oggi: controversie attuali e prospettive future!”, promosso dalla Casa di Cura Villa Fiorita di Capua per la giornata di sabato 7 dicembre, nell’aula magna dell’Ordine provinciale dei Medici – Chirurghi e degli Odontoiatri di Caserta che ha concesso il patrocinio all’iniziativa.
Coordinata da Anna Rauso, responsabile dell’ambulatorio sulle intolleranze alimentari della Clinica capuana, la giornata di approfondimento vedrà sia al mattino che al pomeriggio confrontarsi diversi specialisti ed esperti, appartenenti fra gli altri all’Università degli Studi di Napoli e al Policlinico partenopeo, e all’Associazione Italiana Celiachia, sezione Campania, su una patologia che colpisce un numero sempre maggiore di persone, talvolta scoperta in età adulta,
“Il convegno che terremo presso l’Ordine dei Medici di Caserta consentirà ai colleghi partecipanti di affrontare tutti gli aspetti che riguardano la celiachia e del suo management: dalle recenti novità normative a livello Europeo e nazionale alle ultime acquisizioni scientifiche per rendere la vita del paziente celiaco, oltre che più semplice, migliore”, dichiara Raffaella Sibillo, presidente del CdA di Villa Fiorita di Capua, che aprirà i lavori insieme ad Erminia Bottiglieri, presidente OMCEO CE, chiamata successivamente anche a tenere un intervento nell’ultima sessione.
“Una rigorosa e permanente dieta senza glutine è, ad oggi, l’unico trattamento disponibile per la malattia celiaca. Infatti, solo l’esclusione totale e per tutta la vita del glutine dalla dieta permette, nella maggior parte dei casi la remissione dei sintomi e dei segni associati alla malattia celiaca, la normalizzazione dei livelli plasmatici di auto-anticorpi e delle lesione della mucosa duodenale glutine-dipendenti, ma soprattutto previene le complicanze della malattia celiaca.
In questi ultimi anni tuttavia ci stiamo trovando di fronte all’insorgenza di casi difficili in cui il dubbio diagnostico è difficile da risolvere: per l’incompletezza del quadro clinico e di laboratorio o semplicemente perchè il paziente si trova in una condizione di aumentato rischio di sviluppare la malattia conclamata in assenza di ogni alterazione clinica o sierologica (co-presenza di familiarità e/o di altre malattie autoimmuni come la tiroidite o il diabete di tipo1 e dei geni predisponenti)”, spiega Anna Rauso che ha curato il coordinamento scientifico dell’iniziativa insieme alla collega Anna Sapone.