Ventennale del saggio “Ricordando don Guglielmo con immutato affetto” di Mons. Giuseppe Leone
L’anno 2019 volge al termine ed è trascorso un ventennio, 11 luglio 1999, dalla pubblicazione del saggio “Ricordando don Guglielmo con immutato affetto” di Mons. Giuseppe Leone, per gli amici e conoscenti don Peppino Leone. Sulla copertina del saggio don Peppino scrive “Grazie per quanto ci ha insegnato, grazie per quanto ci ha donato, grazie per aver scritto con noi e nella nostra Chiesa una magnifica pagina di storia. Noi ricorderemo! Luglio 1999” e sulla pagina iniziale riporta un pensiero di Gibran “Se vi separate dall’amico non addoloratevi, perché la sua assenza v’illumina su ciò che più in lui avete amato” e a seguire “In occasione del primo anniversario della morte di D. Guglielmo ho pensato che il modo migliore per ricordarlo fosse quello di far conoscere a tutti coloro che avranno la pazienza di leggere questi fogli, il suo pensiero, la delicatezza delle sue espressioni, la semplicità di parola con cui formulava ed esprimeva i suoi sentimenti. Attraverso gli auguri, espressi a nome di tutto il presbiterio al Vescovo (don Guglielmo era Vicario Generale della Diocesi di Teano-Calvi), in occasione del Giovedì Santo e un’auto presentazione biografica, fatta in un raduno di sacerdoti amici, è possibile notare la sensibilità e l’umiltà, la semplicità e l’attenzione di un uomo dal cuore sacerdotale, consapevole e convinto dell’importanza del proprio ruolo, riverente e rispettoso del proprio superiore, capace di immutata intensità nell’avvicendarsi delle persone: Mons. Sperandeo, Mons. Cece e Mons. Tommasiello, ma anche sempre accorto alle esigenze e alle attese della base di cui si sentiva interprete e portavoce. (…) Ad un anno dalla sua scomparsa non possiamo che dire: Grazie don Guglielmo, per tutto quanto hai detto e fatto per noi e per quella chiesa di cui eri parte e che servivi con zelo e dedizione non lesinando fatiche e premure”.
Il saggio comprende quattro lettere scritte da don Guglielmo di voti augurali al Vescovo diocesano Mons. Felice Cece, al suo successore Mons. Francesco Tommasiello, una sua puntuale e attenta biografia sacerdotale, un personale ringraziamento per il 25° del suo sacerdozio, una sua presentazione di un giovane all’ordinazione sacerdotale e il suo intervento nel 40° di Ordinazione Episcopale di Mons. Felice Leonardo. Il saggio si chiude con una lettera di don Peppino a don Guglielmo che testualmente recita
“Giovedì Santo 1998
Eccellenza Reverendissima,
Hai cominciato, certamente così, per gli auguri al Vescovo.
Ma, purtroppo, non ho trovato il foglietto col pensiero espresso. Forse non l’avevi riposto ancora nella cartellina insieme agli altri.
Certo niente di grave è la perdita del foglietto, andato smarrito, sicuramente, nel liberare il tuo appartamento, presso il Seminario. Ma ahimè, grave è, invece, che dopo l’11 luglio non ho trovato più te… Per poter confidare i miei affanni, le apprensioni, gli insuccessi, o anche qualche modesta iniziativa pastorale.
Non ti ho trovato per poter confrontare le mie idee impulsive e spesso mutevoli, con le tue più stabili e ponderate.
Non ti ho trovato più per quel dialogo che scaturiva e si protraeva dal tempo in cui, come tu ricordi nella presentazione di te stesso, sperimentammo, con successo, la vita comune vissuta in un esercizio continuo e reciproco di carità e fraternità sacerdotale.
Già… non ti ho trovato più!
Ma so che sei ancora disponibile, attento, alle mie confidenze e preoccupazioni, alle iniziative e difficoltà pastorali, come pure alle attese della nostra Chiesa, e per questo che:
Noi ricorderemo,
io ricorderò!
d. Peppino”