Il Capodanno a Napoli: riti e usanze più popolari
Tra pochi giorni è Capodanno, un’occasione ideale per i napoletani per propiziarsi il futuro (o quanto meno l’anno nuovo) con riti ed usanze intrisi di simbolismo. Infatti Capodanno, il primo giorno del nuovo anno del Calendario Gregoriano, rappresenta un momento di passaggio dal vecchio al nuovo. Ecco che la superstizione risponde alla necessità dell’uomo di aggrapparsi a qualche certezza di fronte all’ignoto. Essa ci spinge a ingraziarsi la buona sorte, a dare un perché alle avversità e soprattutto ad allontanarle il più possibile attraverso l’uso di manifestazioni rituali.
Per quanto riguarda il cenone, anche a tavola si attende il nuovo anno in abbondanza. Immancabili quindi lenticchie e cotechino: la forma delle lenticchie ricorda quella delle monete e perciò esse augurano ricchezza e fortuna. In alcune famiglie si usa regalare la sera della vigilia di Capodanno portamonete pieni di lenticchie come auspicio per i guadagni. Allo stesso modo l’uva è simbolo di abbondanza: secondo alcune tradizioni, ogni acino mangiato rappresenterebbe un mese diverso, quindi se ne dovrebbero mangiare dodici e, nel caso in cui ad esempio il quarto chicco d’uva fosse un po’ acido, il mese di aprile potrebbe presentare delle complicanze. Il melograno, inoltre, è simbolo di fertilità e fedeltà coniugale. Solitamente, il protagonista del Capodanno è il pesce: spaghetti alle vongole, frittura mista, baccalà, pesce al forno e capitone. I broccoli di Natale, chiamati “piere ‘e vruoccole”, e la famosa “insalata di rinforzo”, sono sempre presenti. Per quanto riguarda i dolci, non possono mancare gli struffoli e i roccocò. E’ comune anche intingere il dito in un bicchiere di spumante e passarlo dietro al nostro orecchio o quello della persona a cui vogliamo augurare fortuna durante l’anno nuovo.
In occasione del passaggio dal vecchio al nuovo anno c’è un’altra usanza, quella di gettare dalla finestra delle cose vecchie e rotte come simbolo di abbandono dell’inutile per un inizio migliore. Ma il Capodanno napoletano è anche sparare i “botti” (fuochi d’artificio). Quando il 31 dicembre a Napoli scocca la mezzanotte, la città si illumina come se fosse giorno. Dai balconi, dalle finestre e dalle terrazze, inoltre, è gara a chi spara i botti più rumorosi e scenografici. Personalmente, non condivido questa usanza, in quanto costituisce motivo di grande paura per gli animali. Essi, si sa, percepiscono i rumori in maniera differente rispetto agli umani e in questo caso sono anche molto più sensibili. L’auspicio è quello che, al di là di qualsiasi ordinanza o provvedimento, i cittadini possano risparmiare i botti, poco piacevoli anche per l’orecchio umano e per i bambini e soprattutto pericolosi.
La sera di Capodanno vestire della biancheria intima rossa è un cult, sia per gli uomini che per le donne, in quanto rappresenta un auspicio di fortuna per tutto l’anno. La tradizione vuole che l’intimo venga buttato via il giorno dopo. Infine qualche usanza che riguarda il portafogli: mai uscire col portamonete vuoto a Capodanno e mai negare un prestito in quel giorno. Gli esperti di superstizione assicurano che il denaro tornerà indietro, centuplicato!
Detto ciò, buon 2020 a tutti, e ricordatevi di queste usanze. Che ci crediate o meno… Provare non costa nulla!