Il nuovo Ministro Manfredi afferma: università e ricerca non possono essere la Cenerentola del Paese

Durante la conferenza di fine anno a Palazzo Madama, tenutasi poche ore fa, il Premier Conte ha annunciato i nomi dei due ministri che andranno a divedersi il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e a sostituire il dimissionario Lorenzo Fioramonti. Già perché Conte ha deciso che fosse arrivata l’ora di spacchettare il dicastero, che i governi Berlusconi II e Berlusconi IV nel 2001 e nel 2008, avevano accorpato con quello dell’Istruzione. Sono stati eletti per l’Istruzione Lucia Azzolina e per l’Università e la Ricerca il rettore della Federico II di Napoli Gaetano Manfredi. Ma andiamo a conoscere meglio i due neo ministri. Lucia Azzolina già Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è una docente, politica e sindacalista. Dopo la laurea in filosofia ne consegue, nel dicembre del 2013, una seconda in giurisprudenza; in seguito alla quale svolge la pratica forense occupandosi di diritto scolastico. Per diversi anni è stata attiva all’interno del sindacato Associazione nazionale insegnanti e formatori, dapprima in Piemonte, e poi in Lombardia in qualità di presidente regionale del suddetto sindacato. Nel gennaio del 2018 si candida alle primarie indette dal Movimento cinque stelle per la quota proporzionale Novara-Biella-Vercelli-Verbania, risultando la donna più votata. Il 19 marzo 2018 proclamata deputato della Repubblica Italiana nella XVIII legislatura, presenta diverse interrogazioni parlamentari legate al mondo della scuola, in qualità di membro della VII Commissione Cultura, scienza ed istruzione della Camera dei Deputati. L’altro Ministro, invece, è Gaetano Manfredi rettore dell’Università Federico II di Napoli dal 2014, presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane (CRUI), docente di tecniche delle costruzioni e tra i più grandi sostenitori del progetto di una “Normale del sud”. Membro di numerosi comitati tecnico-ingegneristici tra cui il Consorzio di Ricerca T.R.E. (Tecnologie per il Recupero Edilizio) di cui è vicepresidente dal 2004, è autore di 9 libri ed oltre 400 lavori scientifici pubblicati su rivista o presentati a congressi nazionali ed internazionali. Coordinatore e responsabile di numerosi progetti scientifici finanziati dall’Unione Europea, dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e da aziende e Centri di ricerca nazionali ed esteri, è anche membro dell’Editorial Board Journal of Composities for Costructions dell’ASCE, di Structural Concrete, di European Journal of Civil and Environmental Engineering. Il Magnifico Rettore dell’ateneo federiciano (tra i più antichi dell’Italia e del mondo) ha le idee chiare: più fondi per l’università e la ricerca. Il suo obiettivo primario è quello di investire sui giovani, affinché le migliori energie italiane e anche estere trovino casa nei nostri atenei e nei nostri enti di ricerca. L’annuncio dell’incarico di Ministro dell’Università e della Ricerca per Gaetano Manfredi è arrivato mentre l’accademico stava partecipando a un convegno nell’aula magna della Federico II, ed è stata accolta dagli applausi dei colleghi e dall’abbraccio di Stefania Giannini Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca durante il governo Renzi. Sono rimasto molto sorpreso quando il Presidente Conte mi ha chiamato per informarmi, ma sono felice che l’annuncio avvenga oggi mentre sono tra persone che stimo, in quella che considero casa mia, queste le parole pronunciate da Manfredi dopo la nomina. Prima della nomina ufficiale però, si dovrà attendere un decreto-legge che divida le competenze assegnate all’attuale Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dicastero con portafoglio. Dopo che il Cdm darà il via libera il presidente Sergio Mattarella, su indicazione di Conte, potrà procedere alla nomina. In attesa di ciò facciamo un grosso augurio ai nuovi ministri e soprattutto a Gaetano Manfredi da parte di tutta la comunità federiciana.

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