Teano, Rappresentazione della novella “Pensaci, Giacomino” di Luigi Pirandello
Questa sera, ore 20.30, a Teano, Viale Italia, nell’accogliente e confortevole Auditorium “Mons. Francesco Tommasiello”, va in scena la novella di Luigi Pirandello “Pensaci, Giacomino” con protagonista principale l’attore di cinema e di teatro Leo Gullotta e con la regia di Fabio Grossi.
“Pensaci, Giacomino” viene scritta da Pirandello sotto forma di novella nel 1915 e la sua prima edizione teatrale, in lingua, è del 1917 e tra gli interpreti più celebri troviamo Angelo Musco, Salvo Randone, Sergio Tofano e Leo Gullotta.
La novella racconta le vicende di un professore di Liceo, Agostino Toti, ormai anziano e prossimo alla pensione, che ha ricevuto una cospicua eredità da un lontano parente. L’uomo, dopo una vita fatta di lavoro e sacrifici, ora si sente più tranquillo dal punto di vista economico e decide di sposare la giovane Maddalena, figlia del bidello della scuola, rimasta incinta a seguito di una relazione con Giacomino Delisi, ex allievo del professore. Per sollevarla dal disonore Agostino Toti accoglie in casa la ragazza e prende come suo il bambino, Mimì, che la giovane ha avuto e che per l’anziano uomo costituisce gioia e gratificazione. Per completare il suo gesto di attenzione e disponibilità il professore aiuta anche Giacomino intercedendo presso il direttore della locale banca facendolo assumere con la qualifica di impiegato. Naturalmente la società civile non accetta la decisione del professore di un “ménage à trois” penalizzando anche la piccola creatura venuta al mondo. Finale pirandelliano pieno di amara speranza, dove il giovane Giacomino prende coscienza del suo essere, del suo essere uomo e padre e va via da quella casa, che lo tiene prigioniero per vivere la sua vita con la moglie e con il figlio. L’analisi e il commento della novella hanno evidenziato, unanimamente, quanto tutto questo possa svolgere il pensiero pirandelliano nei confronti di una società che allora era misogina, opportunista e becera. Presenta uno Stato non benevolo nei confronti dei propri cittadini, soprattutto verso la categoria degli insegnanti, non adeguatamente retribuiti e considerati (sembra che il tempo si sia fermato).
La novella ha una conclusione suggestiva e particolare con il professore sulla porta di casa, mentre si volta ancora una volta a guardare quel ragazzo per cui ha fatto tanto e che rischia ora di perdere tutto per un capriccio: “Pensaci, Giacomino” sono le sue ultime parole, che valgono da consiglio, da monito e da minaccia.