Santa Maria Capua Vetere, importante confronto sul processo giudiziario delle separazioni nelle relazioni violente

Martedì 28 gennaio 2020 alle ore 15:30 presso il palazzo della scuola formazione forense di Santa Maria Capua Vetere (CE) si terrà un importante convegno sul tema delle dinamiche della violenza nelle separazioni affrontato a livello giudiziario, con l’ausilio del tribunale civile, penale e dei minori. Sono previsti una serie di interventi operativi e riparativi da parte di avvocati, psicologi e psicoterapeuti. Il programma di tal evento prevede i saluti da parte dell’Avv. Adolfo Russo, presidente dell’Ordine degli Avvocati di S. Maria C.V. e dall’Avv. Francesco Buco, presidente della Fondazione forense di S. Maria C.V.. L’argomento prevede le introduzioni da parte del Dott. Giuseppe Meccariello, giudice del dibattimento del Tribunale di S. Maria C.V. e dell’Avv. Raffaele Carfora, vicepresidente della camera penale di S.Maria C.V.. Le relazioni sull’argomento saranno tenute dall’Avv. Concetta Rauccio, mediatore e conciliatore del Foro di S. Maria C.V., dalla Dott.ssa Rosanna Izzo, giudice onorario Corte di Appello di Napoli sez. minorenni, dal Dott. Raffaele Sdino, presidente sezione famiglia Tribunale Civile di S. Maria C.V. e dal Dott.Gaetano Gigliano, magistrato e già giudice della Famiglia presso il Tribunale di S.Maria C.V.. Tutti gli interventi saranno moderati dall’Avv. Carlo Troianiello del Foro di S. Maria C.V.. Questa tavola rotonda punta a fare da rete per un problema sempre più emergente della violenza intrafamiliare, ed in particolare della violenza contro le donne nell’ambito della famiglia che si è trasformato negli ultimi anni da una questione privata ad un problema pubblico. Il problema sociale delle separazioni difficili con le varie forme di violenza che si manifestano prima, durante e/o dopo una separazione comincia a essere davvero un’emergenza. Tutti quanti noi dovremmo pensare e impostare la famiglia su un luogo sicuro di pace e armonia, da cui bandire ogni forma di violenza. La realtà, però, è che la famiglia non è più improntata su un modello patriarcale e allargata, ma mononucleare, che non riesce più a nascondere “i panni sporchi” e a “lavarli in casa”, perché sono venute meno le figure cuscinetto (ad esempio zii, cugini e nonni), che potevano agire rimediare ai conflitti intrafamiliari.

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