Luigi Di Benedetto ricorda il duomo di Teano nel 75° anniversario della distruzione
Il bellissimo Duomo di Teano, orgoglio e vanto di ogni cittadino teanese, fu massacrato dai bombardamenti americani il 6 ottobre 1943. Restò in piedi, gravemente lesionato, solo il Cappellone di S. Paride in travertino, ma dopo alcuni giorni, cadde a terra pure quello. Dell’antico edificio restò un mucchio di rovine: uno spettacolo che stringeva il cuore. Oggi, in occasione del 75° anniversario di quel triste evento, Luigi Di Benedetto ci ricorda la maestosità e la bellezza dell’antica cattedrale di Teano, che aveva il titolo di S. Giovanni ante portam latinam, con un interessante libro edito da Caramanica: “Il Duomo di Teano distrutto nell’ottobre del 1943”. Un libro da leggere con attenzione per scoprire i suoi vescovi diventati Santi (S. Paride, S. Amasio, S. Urbano, S. Terenziano), il Crocifisso trecentesco di scuola giottesca, le sfingi di granito rosa provenienti da un tempio di Iside, le reliquie di San Terenziano, il corpo di Santa Reparata, le interessanti epigrafi, la ricca decorazione pittorica delle navate e delle cappelle laterali, le preziose tele, gli affreschi figurati, il coro ligneo, gli angioletti ormai scomparsi e le undici cappelle laterali ormai distrutte. Il libro ha proprio questo scopo: far conoscere le bellezze andate perdute a causa dei bombardamenti alleati, ma anche la storia della cattedrale e il valore di quanti hanno contribuito a farla rinascere: il cardinale Bartolomeo D’Avanzo, il pittore Rinaldo Casanova, mons. Gennaro Aspreno Galante. Sono tante le notizie interessanti che mi piacerebbe ricordare in quest’articolo, ma non mi è possibile. Ricordo però che la cattedrale di Teano nasce alla morte di S. Paride nel IV sec. d. C., quando furono costruite due cattedrali:. quella di san Paride “ad fontem” e quella “intra moenia” che doveva custodire le spoglie del santo. E’ su quest’ultima che si concentra Luigi Di Benedetto nel suo libro, dove ricorda i bellissimi affreschi dipinti dal Casanova sulla facciata, i vescovi S. Paride Ateniese, S. Amasio il greco, S. Urbano teanese, San Giovanni, Santa Reparata e lo stemma di Pio IX. Tra i gioielli presenti in cattedrale, oltre al Crocifissi trecenteschi, ricorda le tre bellissime tele di Francesco Di Mura (La gloria di S. Paride, La fuga in Egitto, San Martino e il povero), il monumento sepolcrale di Antonio De Renzis che si era distinto nella presa di Patrasso contro i Turchi nel 1625, la cappella del Purgatorio, costruita nel 1658 in seguito alla peste che colpì la città e tante altre curiosità storiche. Tra i segreti che custodiscono il tempio e il libro, infatti, ci sono certamente le reliquie di San Terenziano, nato a Teano e vescovo di Todi, Martire nel II sec.; i resti del corpo e le reliquie di San Paride, il corpo di Santa Reparata, scoperto sotto il vecchio altare di legno dedicato alla santa, il corpo di S. Amasio, nel cappellone. Poi la scoperta del “Celeste Senato Tutelare” di Teano: in esso siedono i Vescovi santi ed i Patroni. Un Quinquevirato Tutelare costituito da S. Paride, S. Amasio, S. Urbano, S. Terenziano e Santa Reparata. E poi i santi affrescati nelle 16 arcate, nella cupola e sull’ambone, tra i quali S. Pietro, S. Silvestro, S. Paolo, S. Agostino, S. Tommaso, S. Alfonso, S. Giovanni, i quattro evangelisti, la Vergine Immacolata e i profeti Isaia, Daniele, Amos e Geremia.