La febbre spagnola, quando la memoria storica aiuta ad adottare il giusto comportamento
Nel 1918 circa 50 milioni di persone morirono a causa della febbre spagnola. Le maschere rappresentarono la linea di difesa più diffusa per coloro che non ne erano stati contagiati. La patologia fu trasmessa probabilmente da un soldato statunitense della Prima Guerra Mondiale, che ritornava nell’accampamento militare di Fort Riley, nello stato del Kansas (USA). Da quel momento, i soldati contagiati marciarono per tutti i campi di battaglia d’Europa. Un quinto della popolazione mondiale fu contagiata. Morirono per via della malattia, dagli isolati villaggi dell’Artico alle remote isole del Pacifico, un numero di persone tre volte superiore alle vittime mietute dal conflitto vero e proprio. Quando la pandemia si diffuse, dal 1918 al 1920, i medici credevano che la febbre fosse causata da batteri. Fu interdetto l’accesso a teatri, chiese e altri luoghi pubblici al chiuso, anche per un anno intero, per paura che i batteri potessero diffondersi in luoghi così tanto affollati. Persino i funerali furono limitati a 15 minuti. Come primo metodo di difesa contro la contrazione e la trasmissione della malattia, fu chiesto di indossare delle maschere, solitamente in tessuto, in pubblico e fu vietato l’accesso a tram, uffici e altri spazi pubblici se non si aveva la maschera. Quando la maschera non funzionava, venivano applicate tutte le possibili alternative. Gli opuscoli suggerivano di masticare il cibo con attenzione e di evitare di indossare vestiti e scarpe stretti, era persino in vigore un divieto di tossire e starnutire in pubblico. I rimedi casalinghi comprendevano gargarismi con il bicarbonato di sodio e l’acido borico, impacchi di sale nelle narici e mangiare cipolle a tutti i pasti. Ai soldati al fronte furono dati pacchetti da 100 di sigarette, da fumare per contrastare l’entrata del germe. Negli anni ’30, si scoprì che la causa della febbre fu un virus. Alla fine del decennio, nel 1938, Jonas Salk e Thomas Francis svilupparono il primo vaccino contro i virus della febbre. Ancora oggi ci vacciniamo contro l’H1N1 il virus della spagnola.