Laboratori a casa: nuove idee con il decalogo “giochiamo insieme”

L’uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia perché smette di giocare. George Bernard Shaw, l’autore di questa frase, nacque a Dublino, ebbe un’infanzia difficile perché il padre, alcolizzato, ridusse la famiglia in miseria. La madre, una donna dall’animo molto sensibile si rifugiava nella musica. George Bernard Shaw amò le letture di Shakespeare e Shelley, finì suo malgrado ad avere un lavoro impiegatizio, poi nel 1876 si trasferì a Londra. Ci fu la svolta, all’improvviso quando intraprese l’attività letteraria, con ardore e passione scrisse, fra il 1879 e il 1883, cinque romanzi. Si sposò e nel 1925 ottenne il premio Nobel per la letteratura. Continuò a scrivere anche in tarda età e morì a 94 anni. In questo periodo, dovremmo tutti riscoprire un tempo lieto, insieme con i più piccoli, soprattutto noi adulti dovremmo capire quando abbiamo preso una delle decisioni più tristi, non giocare più. Il gioco non è qualcosa di spiacevole, non ci limita, ci rigenera, siamo seri nei contesti giusti. È a questo proposito molto interessante: Il decalogo della SIPPS Società Italiana di Pediatria Preventiva “giochiamo insieme? #iorestoacasa.
1. Giochiamo ad insegnare ai bambini a vestirsi? (Solitamente è nell’autonomia personale che noi genitori, ci sostituiamo ai nostri bambini. Possiamo riscoprire i passaggi insieme a loro, giorno dopo giorno).
2. Giochiamo a condividere le attività di cucina? (Preparare una polpetta, spremere un’arancia, tagliare una banana od un uovo sodo a pezzetti: pensiamo che soddisfazione avranno i bambini nel mangiare o bere qualcosa preparato da loro stessi!)
3. Giochiamo ad infilare, ad usare mollette, a raggruppare oggetti? (L’apprendimento dei primi concetti matematici come l’addizione o la sottrazione diventano facili come un gioco, appunto, se si confezionano mucchietti di oggetti simili, come maccheroncini di pasta da infilare per costruire collane, braccialetti da regalare, oppure frutti di stagione da mettere in cestini).
4. Giochiamo a fare nodi, nastri, fiocchi? (Bastano semplici stringhe colorate, si può iniziare con le scarpe non ancora calzate, per passare alle scarpe da ginnastica).
5. Giochiamo con la palla, palline di carta, con la corda? (Sono giochi che implicano il rapporto collaborativo tra persone, siano due o più fratelli, siano genitore e figlio: stimoliamo il movimento armonico, la socializzazione, la consapevolezza dell’ambiente circostante. Se siamo in appartamento con vicini che potrebbero essere disturbati, confezioniamo insieme una palla di carta incerottata con lo scotch: farà meno rumore).
6. Leggiamo loro storie drammatizzandole e costruendole? (Proviamo ad usare sfumature e cadenze diverse per i diversi personaggi, per rendere più fantastica e coinvolgente l’atmosfera. Proviamo a non leggere in fretta).
7. Utilizziamo scatole di cartone di diverse dimensioni? (Proviamo a costruire casette, automobili, aeroplani, spade, corazze, elmi. Bastano forbici, nastro adesivo, colla per arrivare a confezionare una automobile o una astronave in cui sedersi per far finta di trasformarsi in piloti, astronauti, cavalieri e principesse).
8. Aiutiamoli a danzare, ballare ascoltando musica con noi? (Il movimento, la danza, imitando i passi della mamma e del papà, li stimolerà ad essere armoniosi).
9. Aiutiamoli a cantare, singolarmente e con noi? (Ascoltare e ascoltarsi, imparare piccole canzoncine, scoprire le rime, riprodurle insieme, aiuta anche a riprodurre bene i singoli suoni delle parole)

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