Coronavirus: in America è corsa alle armi
Mentre in Italia e nel resto d’Europa i cittadini fanno incetta di generi alimentari e disinfettanti, negli USA la situazione è completamente diversa. I cittadini americani, infatti, stanno letteralmente prendendo d’assalto i negozi di armi da fuoco, svuotando gli scaffali di ogni tipologia di arma e munizioni e facendo impennare i profitti dei rivenditori del settore. I negozi in questione, si sono ritrovati con file di più di 100 persone al di fuori della loro attività, senza rispettare, tra l’altro, la distanza di sicurezza ormai imposta e osservata nel resto del mondo. L’aumento delle vendite di armi da fuoco e munizioni si è registrato, al momento, soprattutto negli Stati più colpiti dal Coronavirus ovvero New York, California e Washington. Ad acquistarle sono soprattutto gli asiatici americani che temono di essere additati come gli untori della diffusione del Covid-19 in America. Oltreoceano ci si chiede il perché di tutto questo, in fondo bisogna combattere un virus non una guerra. Per dare una spiegazione a questo interrogativo, bisogna dire, innanzitutto, che in America vige il diritto di portare armi. Il secondo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America, infatti, garantisce il diritto di possedere armi. Un emendamento che affonda le sue radici nelle occupazioni degli imperi britannico e spagnolo, quando il possesso di un’arma da parte delle milizie cittadine, durante gli anni delle grandi colonizzazioni europee, era l’unico strumento che gli Statunitensi avessero per difendere i propri territori, le proprie famiglie e le loro case. Ancora oggi, in molti Stati, chiunque può richiedere ed ottenere la licenza al possesso di armi, anche se ogni Stato federato degli USA ha le sue precise regole in merito. Tra le persone intervistate al di fuori dei negozi d’armi, molti hanno risposto che non si fidano delle decisioni che il Governo potrebbe prendere in relazione all’emergenza pandemica. I cittadini americani temono che la situazione possa sfuggire di mano e che le scelte che deciderà di adottare il Presidente Trump non risultino idonee a proteggerli dalla pandemia. Secondo un sondaggio condotto da Npr/Pbs è emerso che solo il 37% degli intervistati si fida delle informazioni riferite dal Presidente riguardo il Coronavirus; mentre il 60% afferma di “non fidarsi molto” o “per niente” delle parole di Trump. Gli Americani temono dunque, per la propria incolumità complice la grande sfiducia che regna nei confronti del Governo. Uno scenario questo che non promette niente di buono, visto che la situazione peggiora di ora in ora e il numero di contagiati aumenta sempre di più.