La possibilità di una nuova fisica
Nel futuro potremmo vivere in una gigantesca bolla intergalattica, questa è l’affascinante conclusione di un nuovo studio scientifico. Lo studio è un tentativo di risolvere uno dei misteri più profondi della fisica moderna: perché le nostre misurazioni della velocità di espansione dell’Universo non hanno senso? Abbiamo diversi modi di misurare la cosiddetta costante di Hubble (H0), un numero che regola la velocità con cui l’Universo si sta espandendo. Negli ultimi anni, quando questi metodi sono diventati più precisi, i ricercatori hanno pensato che la spiegazione più semplice di queste misure incongruenti fra loro è che la nostra galassia si trovi in una regione a bassa densità dell’Universo e che, di conseguenza, la maggior parte dello spazio che vediamo chiaramente attraverso i telescopi fa parte di una “bolla gigante”.I modelli di come l’Universo si è evoluto nel tempo, suggeriscono che queste piccole incongruenze avrebbero alla fine prodotto regioni dello spazio sempre più dense. Tra i metodi per misurare la costante di Hubble ci sono le Cefeidi e supernove che hanno proprietà che rendono facile determinare con precisione quanto sono lontani dalla Terra e quanto velocemente si allontanano da noi. Gli astronomi li hanno usati per creare una “scala della distanza” verso vari punti di riferimento nel nostro Universo osservabile, e hanno usato quella scala per ricavare H0. Ma poiché sia le misurazioni delle cefeidi che quelle di CMB sono diventate più precise nell’ultimo decennio, è molto chiaro che non sono in accordo. “Se stiamo ottenendo risposte diverse, significa che c’è qualcosa che non conosciamo”. Alcuni fisici ritengono che ci debba essere una “nuova fisica” alla base della disparità nei risultati delle misurazioni – qualcosa che non capiamo sull’Universo e che causa comportamenti inaspettati. La nuova fisica sarebbe ovviamente una soluzione molto eccitante alla costante di Hubble. Ma la nuova fisica implica in genere un modello più complesso che richiede prove chiare e dovrebbe essere supportata da misurazioni indipendenti. Altri pensano che ci sia un problema con i nostri calcoli, sia quelli sulle cefeidi e sia quelli sul CMB. E che quindi la teoria della “bolla intergalattica” ne sarebbe la spiegazione.