L’intervista: al presidente della Commissione Difesa, sen. Laura Garavini
Roma. La Commissione Difesa al Senato ha formulato una serie di emendamenti in supporto al personale militare impiegato in operazioni a salvaguardia della popolazione colpita dal COVID -19. Le disposizioni riguardano direttamente nuovi campi ospedalieri, mezzi e uomini delle Forze Armate da disporre su territorio nazionale per garantire sicurezza pubblica e tutela della salute. In relazione al momento complesso che sta vivendo l’intera nazione ed alle modifiche apportate, l’associazione sindacale “Libera Rappresentanza dei Militari” ha posto degli interrogativi alla senatrice Laura Garavini, presidente della 4a Commissione permanente della Difesa.
Come sta vivendo il momento difficile? Come ha reagito e cosa fa la politica in questo difficile momento storico per il paese?
(Sen. Garavini) “Il contrasto all’epidemia da Covid-19, è divenuta, ovviamente, la priorità assoluta di Governo e Parlamento, dalla data del 31 gennaio 2020. In tale giornata, il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato di emergenza, alla luce del rischio sanitario connesso all’infezione da Coronavirus. In coordinamento con il Dipartimento della Protezione civile, previa consultazione delle forze di maggioranza e opposizione, il Governo ha potuto valutare l’adozione di provvedimenti per la gestione dell’emergenza, sia sotto il profilo delle misure sanitarie finalizzate al contenimento del contagio, sia sotto il profilo delle misure a sostegno di famiglie, lavoratori e imprese, per quanto concerne l’aspetto ‘economia’. Nell’ambito dei provvedimenti adottati, ha particolare rilievo il decreto legge 18/2020 (c.d. Cura Italia), al momento all’esame del Senato. Le condizioni di lavoro sono diventate più difficili anche per i parlamentari e hanno richiesto l’adozione di particolari misure per la loro tutela, oltre che del personale. La prevenzione dal contagio non deve inibire l’indispensabile funzionamento delle Camere, coinvolgendo deputati e senatori durante i lavori in Aula e nelle Commissioni”.
Che iniziative sono state intraprese a livello politico? Cosa è avvenuto in commissione difesa a supporto della tutela della salute dei militari?
(Sen. Garavini) “E’ stato disposto un incremento dell’impegno delle nostre Forze armate e dell’Esercito a sostegno dello sforzo comune contro la pandemia in atto. In sintesi, con il decreto 18/2020, in conversione al Senato, sono state adottate norme come: la disponibilità del personale coinvolto nell’operazione Strade Sicure, portato a più di 7.300 unità, resa ai Prefetti per la gestione dell’emergenza; il potenziamento – spiega – di assetti e strutture della sanità militare come le terapie intensive e la diagnostica a supporto degli ospedali in difficoltà; l’arruolamento temporaneo di medici, infermieri e tecnici militari da inviare nelle realtà maggiormente in crisi; un ulteriore potenziamento della sanità militare, per permettere la produzione di dispositivi per le esigenze delle sale di terapia intensiva e sub intensiva a livello nazionale, oltre alla capacità di trasporto in condizioni di biocontenimento con ambulanze ed elicotteri appositamente attrezzati per questo scopo. Per quanto concerne il fondamentale tema della tutela della sicurezza degli operatori delle Forze armate, sono stati disposti stanziamenti per l’incremento della dotazione dei dispositivi di protezione individuale, nonché per la sanificazione e disinfezione di mezzi e ambienti. Giovedì scorso, la Commissione difesa del Senato, ha approvato all’unanimità, con la sola astensione della Lega, un parere che intende rafforzare e tutelare le condizioni economiche e di sicurezza per tutti gli operatori delle Forze di Polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. Il parere favorevole è stato vincolato, da un lato, al pagamento degli straordinari e alla salvaguardia di ferie e licenze per chi ha operato in prima linea al fine di evitare un pericoloso sovraccarico di lavoro; dall’altro, ad una attenta applicazione delle norme del decreto che già prevedono, per il personale delle Forze armate, adeguati dispositivi di protezione individuale ed idoneo equipaggiamento, oltre che la sanificazione e la disinfezione straordinaria degli uffici, degli ambienti e dei mezzi in uso alle medesime Forze. E’ stato, altresì, tenuto conto delle specifiche misure di profilassi già previste per il personale militare dal Decreto-legge 9 marzo 2020, n° 14, al momento in iter di conversione in legge alla Camera dei deputati. Con ciò, credo sia chiaro che il tema della tutela delle condizioni di vita e di lavoro del personale militare sia posto in primo piano dalla Commissione difesa del Senato”.
Il Sindacato Libera Rappresentanza Militari ha ribadito, in più occasioni, la necessità di garantire più risorse all’esercito e di evitare differenti condizioni di trattamento tra tutte le forze in campo in commissione. Siete venuti incontro a queste richieste?
(Sen. Garavini) “Ad oggi, il personale dell’Esercito impiegato nell’operazione Strade Sicure, percepisce compenso a titolo di straordinario per non più di 21 ore al mese, a fronte di oltre 70 ore di straordinario rese mediamente. Viceversa, il personale delle Forze di polizia, arriva già oggi a oltre 55 ore al mese. Per cui, i contingenti delle Forze armate e Forze di polizia lavorano fianco a fianco, con i medesimi rischi, medesimo sovraccarico di lavoro e stress. La disparità di retribuzione è inaccettabile. Proprio per cercare di eliminare quanto prima questo inopportuno divario nel parere votato in Commissione al decreto Cura Italia, abbiamo previsto una condizione secondo cui si prevedono: ulteriori ed adeguate risorse per il pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario del personale delle Forze armate, per tutte le complesse attività che stanno svolgendo per il controllo del territorio; l’attuazione delle misure di contenimento e a supporto del servizio sanitario nazionale, mirando a superare ogni forma di sperequazione, in linea con quanto previsto per le Forze di polizia, il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e le polizie locali. Personalmente, farò il possibile affinché la specifica condizione posta in merito dalla Commissione Difesa sia rispettata”.
Abbiamo letto alcuni articoli apparsi in rete inerenti una proposta formulata da alcuni senatori di Forza Italia che sta causando non poche polemiche tra i militari. In sintesi viene detto: “E’ importante si valutino forme di tutela in sede civile e penale, qualora siano stati assolti i prescritti obblighi di formazione e informazione dei militari circa la tutela dalla contaminazione da agenti virali trasmissibili e siano stati emanati ordini conformi alle indicazioni fornite dalle autorità sanitarie, adeguatamente e compiutamente partecipati a tutto il personale, anche attraverso sistemi di comunicazione telematica interna”. Non le sembra che questa proposta potrebbe essere pericolosa per la tutela della salute dei militari? Non si dovrebbero porre in essere azioni utili a garantirla?
(Sen. Garavini)“Credo che la questione sia stata posta in un momento inopportuno e meriti, invece, di essere ben valutata. L’osservazione non sostiene in alcun modo forme di irresponsabilità per i comandanti di strutture militari, ma intende avviare una riflessione sulla particolare situazione dei comandanti intermedi che si trovano, per effetto delle norme sulla sicurezza del lavoro, esposti a responsabilità senza avere effettive capacità decisionali e di spesa e senza potere, spesso, adempiere a tali obblighi. Al contrario, l’intento è quello di una più chiara individuazione dei soggetti incaricati del rispetto e dell’effettività delle norme in questione”.
Lei ha reputato utile e costruttivo il recente confronto tra le forze politiche e il sindacato in video conferenza organizzato da LRM il 21 marzo scorso. Nell’occasione sono emerse delle proposte relative alla tutela della salute dei militari e l’aspetto economico del persone impiegate sul campo. Il convegno vantò la sua presenza e quella di colleghi. Quali sono le sue conclusioni?
(Sen. Garavini) “Il confronto costruttivo, capace di segnalare da un lato problematicità e dall‘altro proposte concrete che aiutino a risolvere i problemi, è sempre utile ed augurabile. La salute e il benessere delle donne e uomini delle forze armate è il faro che ci deve contraddistinguere tutti, in modo unitario”.
Libera Rappresentanza dei Militari è soddisfatta per aver recepito le proposte avanzate direttamente dalla presidente della Commissione Difesa in videoconferenza. Unico nodo resta la questione dell’immunità per i dirigenti militari, formulata da un gruppo di senatori di Forza Italia, che LRM definisce “indegna e irrispettosa dei militari in prima linea contro il Coronavirus”. Al sindacato hanno fatto da eco le reazioni contrarie dell’on. Paolo Russo di Forza Italia e dell’ex ministro della difesa, Dott.ssa Elisabetta Trenta, i quali hanno auspicato il cestinamento della proposta che tutela sia in sede civile che penale i comandanti pur ribadendo che l’unica priorità deve essere la tutela della salute dei militari in prima linea. Fondamentale è la fornitura dei necessari kit di sicurezza quali visiere protettive, mascherine, guanti in lattice, gel disinfettanti e anti virali, indumenti protettivi e tamponi.