L’arte ritorna nel presente
Spesso in queste giornate ci affacciamo a balconi e finestre, passare il tempo scrutando l’orizzonte in silenzio o in compagnia solo dei propri cari, sono gli unici luoghi per evadere dall’interno. Anche nel passato un semplice balcone è stato oggetto di opere artistiche dall’inizio dell’Ottocento fino al Novecento. L’artista americano Goya in un’opera rappresenta il tema delle donne al balcone, è anche un’opera piuttosto inquietante, dietro alle due figure femminili ci sono due figure maschili con indumenti scuri ed un aspetto abbastanza minaccioso. Quindi è evidente il contrasto tra figure femminili e maschili, le donne sono rappresentate con colori chiari invece per gli uomini vengono usati colori scuri. L’opera d’altronde prende il titolo di Majas al balcone. Inoltre tale opera fu fonte d’ispirazione per quanto riguarda l’aspetto compositivo per l’artista francese Manet che rappresenta l’opera Il balcone, dove raffigura dietro alla ringhiera giovani donne e sono in piena luce invece due uomini sono in posizione retrostante, però solo un uomo è in penombra, l’altro è fra le due donne. È naturalmente una scena di vita borghese, il balcone è simbolo di agiatezza dal quale le persone vedevano ciò che accadeva nei boulevard parigini, quartieri benestanti della Parigi del tempo. Però l’opera di Manet fu vista come una provocazione per la vivacità dei colori e per il forte contrasto tra gli abiti bianchi delle donne e lo sfondo nell’ombra, addirittura alcuni critici dicono che Manet volesse fare concorrenza agli imbianchini. In pieno periodo futurista invece Boccioni realizza l’opera “la sorella Amelia”, c’è una donna di profilo vicino ad una ringhiera e tutt’intorno ci sono prati, persone che camminano con animali e in lontananza ci sono edifici. Ha un’aria lontana dalla realtà probabilmente provocata dalla lettura appena eseguita dal foglio che ha tra le mani e anche lui segue l’utilizzo di colori accessi e luminosi. Un piccolo excursus del passato che forse sta ritornando oggi, ma non più come pittura ma come realtà quotidiana che tutti stiamo vivendo da decine di giorni.