La sottile linea rossa
Ci sono anni che davvero si dovrebbero cancellare dal calendario umano. Due giorni fa, il 15 maggio, le news hanno riportato la perdita di due intelligenti personalità, il Maestro Ezio Bosso ed il giornalista Rai Sandro Petrone, nell’ennesima giornata amara, cui ci stiamo abituando, di questo insopportabile 2020. E mentre in giro per l’Italia alcuni cittadini danno segni di squilibrio, non meno evidenti di quanto fanno alcuni politici dall’inizio dell’emergenza, forse dovremmo iniziare a ricordare i pensieri profondi e ben strutturati di alcune memorabili menti mondiali. Sì, perché tutto sommato ciò che sta accadendo, se per un attimo volessimo tralasciare le comodità cui siamo abituati, potrebbe essere l’ultimo avviso prima del superamento di quella sottile linea rossa cui l’umanità si è avvicinata più volte nel corso della sua storia “tecnologica”. Se l’Olocausto nucleare sembra essersi ridimensionato, dopo che l’apocalisse è stata sfiorata in diverse occasioni, tra cui le tre volte in cui 2 sovietici e 1 americano hanno corretto errori umani e tecnologici sventando l’estinzione umana (Petrov, Basset e Arckipov), pare che l’evoluzione sempre più spinta della tecnologia informatica, della robotica e della più recente Intelligenza Artificiale, ci stia facendo pericolosamente riavvicinare al baratro. Non è di certo il sottoscritto ad affermarlo, ma le più autorevoli voci di personaggi del calibro di Stephen Hawking, Helon Musk e Bill Gates che, anche recentemente, hanno evidenziato i gravi rischi di una eventuale incontrollata esplosione tecnologica. Sono proprio geniali menti del mondo scientifico ed imprenditoriale ad aver sentenziato che la tecnologia sta aiutando gli esseri umani a vivere di più e meglio (non è del tutto vero se pensiamo ai tanti “ultimi della Terra”) ma che l’incontrollabile crescita di manipolazione genetica, AI, robotica e pervasività delle tecnologie informatiche anche ludiche, come i social che raccolgono miliardi di foto, video e informazioni personali degli utenti, potrebbe presto trasformarsi in qualcosa di simile ad un olocausto nucleare. Come? Senza voler scomodare altre illuminate personalità della filosofia, matematica e letteratura fantascientifica che, tanto per dirne una, hanno immaginato attraverso libri e serie televisive la tanto temuta ribellione delle macchine (ricordiamo l’ultima serie di Battlestar Galactica che ha addirittura proposto un collegamento con il ritrovamento della famosa Eva mitocondriale, per semplificare “la mamma di tutti i Sapiens”), possiamo facilmente ricordare il tema etico sui rischi dell’Ingegneria genetica. Ops, vi si è accesa una lampadina? Eh sì, parliamo di rischi legati, ad esempio, al tentativo di creare per i militari virus e batteri in grado di sterminare milioni di persone, o più semplicemente di medici con buone intenzioni che nel tentativo di trovare cure “si lasciano scappare qualcosa” di sconosciuto e incontrollabile fuori dai laboratori! Attenzione, non sto dando adito a teorie complottiste, anche perché il sottoscritto cerca sempre di basare le proprie idee su evidenze scientifiche o ipotesi probabilisticamente vicine alla realtà, ma di certo il rischio che tali eventi siano già accaduti o, peggio, potrebbero accadere in futuro è sempre più elevato. Ma dimentichiamo i virus, visto che in questo periodo il problema ci riporta alla memoria il disastro sanitario ed economico in corso. Piuttosto parliamo un attimo della Artificial Intelligence, soprattutto combinata al settore trasporti, ai velivoli militari e alla robotica da lavoro e compagnia, quest’ultima sempre più vicina a realizzare figure umanoidi autonome in grado di assistere anziani, bambini o portatori di handicap particolarmente gravi. La AI, che fortunatamente già ci aiuta in medicina, nelle emergenze e nella sicurezza, è una tecnologia ad altissimo rischio, talmente alto da far dubitare gli stessi scienziati ed imprenditori che da sempre l’appoggiano. Il problema, al momento, non è tanto vedersi dei Cylon armati distruggere l’Umanità (richiamo alla già menzionata serie Battlestar Galactica), ma piuttosto il rischio di diventare talmente dipendenti e sottomessi ad essa da trasformarci in veri e propri burattini o scarti della società controllati dai “pochi eletti” che hanno le redini di tale tecnologia. Ma se questa ipotesi appare ancora piuttosto futuristica, distopica e fantascientifica, dovremmo un attimino svegliarci e renderci conto che attualmente già molti esseri umani sono soggiogati e sottomessi al volere di algoritmi di AI. Chi? E va beh, allora volete proprio farmi parlare! I cinesi cari amici, i cinesi! (Link all’articolo collegato: https://bit.ly/3fWY9Io )
Ma non pensate di essere immuni perché occidentali! La videosorveglianza e altri sistemi di sicurezza, come pure il marketing digitale e addirittura lo shopping sono ampiamente controllati dalla AI, da algoritmi in grado di escludervi da un finanziamento, segnalarvi all’autorità o presentarvi, udite udite, un prezzo maggiorato per beni e servizi che tanto volete acquistare! E voi che credevate di fare affari sulle piattaforme di ricerca…Come afferma proprio Helon Musk stiamo rischiando di finire nella mani di «un dittatore immortale da cui non potremo più fuggire». Vi sembra poco? Se vi interessa questo argomento seguitemi perché, senza demonizzare l’evoluzione tecnologica, cercherò di presentarvi i benefici ma anche i rischi che si prospettano all’orizzonte e che, se non governati adeguatamente, potrebbero realmente crearci grossi problemi. Meditate gente, meditate!