Rosie Soile: come passione e condivisione danno vita ad una community
In una società altamente tecnologica e dominata dall’ideale della perfezione e della bellezza esteriore, è difficile mantenere il giusto equilibrio e i sani valori etici.
Quella che stiamo vivendo è l’epoca del progresso e dei modelli, non sempre positivi, che ci vengono imposti dalla società. Sentiamo spesso parlare di influencer e creator digitali, ma sappiamo chi sono realmente, dal momento che non sono visti sempre di buon occhio? Voglio portare alla vostra attenzione il caso di una giovane ragazza che ha fatto della sua passione una professione: Rosie Soile.
Grazie a lei, tante ragazze si affidano ai consigli di una studentessa universitaria, che ha saputo creare una vera e propria community, in cui tutte loro sono unite dallo stesso ideale: la condivisione.
Chi è Rosie?
Rosie è una studentessa di Giurisprudenza, da sempre appassionata al mondo del make up, della moda e della condivisione. Insomma quello che vedete su Instagram sono io nella vita reale, condiviso su un social.
Come ti definisci in tre parole?
Sicuramente iperattiva, creativa e testarda. Sai molto bene che sono sempre stata inamovibile e quando decido una cosa deve essere quella.
Quelle appena riportate, le definisci come pregi o difetti?
In realtà il livello di testardaggine è più un difetto che un pregio però talvolta può essere un grande punto di forza, perché io nonostante le difficoltà, devo sempre riuscire in quello che mi propongo. Anche se non ha senso sentirsi arrivati e la mia realtà dei social è un po’ particolare perché non è come un qualsiasi altro lavoro, dove puoi sperare in una promozione o progredire ai livelli superiori. Quindi non saprei dire se ci sto riuscendo e non avrei questa presunzione. Mi piace guardare la mia piccola realtà e la mia piccola comunità che sono riuscita a creare nel corso del tempo.
Come nasce questa tua passione per il web?
Io da sempre, sin dai tempi del liceo, avevo un blog su Netlog. Ovviamente le cose sono cambiate e anche i social si sono evoluti. Il mio primo step l’ho fatto nel mondo di Instagram, con un profilo sul fitness, dato che ne sono appassionata, in cui condividevo foto sui miei allenamenti, sui miei progressi e sulla mia alimentazione personale. Nonostante ciò non mi sentivo a mio agio e ho preferito eliminare e chiudere il profilo e da lì mi sono dedicata ad una dimensione più personale della condivisione. Proprio per questo ho iniziato a condividere più aspetti della mia vita, più aspetti personali, riguardo alle mie idee sul make up, sui miei abbigliamenti di moda e da lì ho creato una comunità che è quella che è, con delle ragazze con le quali posso condividere la mia quotidianità, i miei interessi e le mie collaborazioni con le aziende, portando il tutto ad un livello estremamente confidenziale.
Notando il tuo profilo Instagram, vedo che proponi un modello ben preciso, anche attraverso lo stile di scatti fotografici che utilizzi. Confermi?
In realtà su Instagram bisogna essere un po’ originali e cercare di non creare contenuti simili a quelli di altri creator. Quando pubblico una foto, ancor prima che tu possa leggere il mio nickname, devi già sapere che si tratta di una foto creata da me, secondo lo stile di Rosie, dando un segno di riconoscibilità.
Ti reputi un’influencer?
Non mi sento di influenzare le persone, tanto che non condivido appieno questa espressione, dato che la vivo molto a livello di community, dove esiste uno scambio con le mie follower, scambiandoci dei consigli, recensioni ed è questa la parte più bella e gratificante. Anche io seguo e rispondo ad altre influencer e la cosa brutta è il fatto che, pure attraverso una semplice risposta, queste si pongono ad un livello di superiorità, trattandoti come una semplice follower e non come un’amica alla pari. Infatti questo è quello che cerco di fare io, ponendomi come un’amica reale.
In qualità di creator digitale, come hai affrontato questo periodo di quarantena?
Ho dovuto completamente reinventare il mio feed di Instagram. Ho cambiato un po’ stile delle foto, rendendole un po’ più minimal con degli scatti più puliti e con delle linee più essenziali. La quarantena è stata una grande sfida in tutto dato che ho dovuto imparare anche a scattare da sola senza l’aiuto di nessuno. È stata una grande sfida reinventarsi come creator digitale.
Ti andrebbe di descrivere la figura del creator digitale in tre parole?
Le carte in regola per essere un buon creator digitale sono: l’originalità, l’onestà, che è molto rara e la personalità. Essere originali su Instagram è molto difficile dato che per essere tali, significa che quel prodotto non è stato riprodotto o realizzato da nessun altro creator. Invece avere una personalità è una qualità innata che prescinde dal contenuto che proponi ma che ha a che fare con le caratteristiche e qualità personali. Queste sono alla base di ogni professione che si vuole fare con coscienza e nel migliore dei modi. Il copia e incolla lo sanno fare tutti e in questo siamo bravi tutti, ma ciò che fa la differenza è il risultato che si raggiunge.
Dalla tua pagina Instagram si nota che non pubblichi post per il solo gusto di essere seguita ma si coglie la voglia di instaurare un rapporto diretto con i tuoi folllower. Credi di esserci riuscita?
Ritengo di esserci riuscita all’80%, dato che vorrei condividere più aspetti della mia vita sui social però è un’arma a doppio taglio, ed è per questo che tutelo molto la mia privacy. In linea di massima credo di esserci riuscita perché con le mie follower c’è un forte senso di comunità, tanto che rispondo a tutte loro ogni volta che posso. Il fatto che una persona sia più seguita non vuol dire nulla sul modo di approcciarci alle persone.
Sei stata oggetto di critica dei tuoi follower? Se sì, come hai reagito?
Sono sincera, su Instagram cerco di evitare la polemica anche su tematiche importanti come alimentazione, dieta e taglie. Non mi è mai capitato di cadere in critiche.
La Rosie che vediamo su Instagram, è la stessa anche a casa?
Al 101%. La Rosie che vedi su Instagram, che propone il prodotto di un’azienda è la prima ad esprimere un parere negativo se non le piace, essendo il più trasparente possibile.
Come credi che i social possano influire sulla vita delle persone?
Tantissimo, a volte anche in modo negativo da parte delle ultime generazioni. Noto infatti nelle giovani ragazze una corsa spasmodica a diventare influencer e creator, condividendo una vita che non è reale, con un ideale di perfezione che non esiste.
Quanto tempo dedichi alla tua professione, che è anche la tua passione?
Io sono una studentessa, quindi la mia priorità è lo studio e anche se Instagram mi dà la possibilità di collaborare con aziende, cerco delle ore strategiche della settimana e un giorno nel finesettimana, per realizzare i miei scatti, cercando di rispettare le mie priorità e mantenendo un equilibrio stabile.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ho imparato a non fare progetti, dato che la vita ti mette di fronte a situazioni imprevedibili e fuori controllo. Ho imparato a vivere giorno per giorno, senza aspettative, augurandomi di concludere il mio percorso accademico e lavorare in quell’ambito. Per quanto riguarda Instagram arrivare ad altre persone che condividono i miei ideali senza accanirmi. Tutto quello che verrà sarà solo un valore aggiunto.