Reggio Calabria, ‘Ndrangheta: maxi operazione, 22 arresti e sequestri per 5 milioni

Accusati di usura, riciclaggio, detenzione di armi, associazione di tipo mafioso e tanto altro i ventidue arrestati della scorsa mattina nell’ambito della maxi operazione “Libera Fortezza”. Gli usurai applicavano tassi di interesse anche al 200% agli imprenditori in difficoltà. Una delle vittime, rimaste senza scelta, ha denunciato. Sequestrati imprese e immobili per 5 milioni.
Il blitz, condotto da Guardia di Finanza e Arma dei Carabinieri e coordinato dalla Direzione distrettuale antimafia, contro le cosche di ‘ndrangheta ha portato anche al sequestro beni per un valore di oltre 5 milioni di euro. Sotto sequestro sono finite anche 9 imprese e 45 immobili.
L’attività, alla quale hanno partecipato oltre 300 militari, è svolta nei confronti di soggetti appartenenti o contigui alla cosca di ‘ndrangheta “Longo-Versace” di Polistena (Reggio Calabria). Secondo gli inquirenti, tutti gli arrestati avrebbero fatto parte o favorito la ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale.
“Questo è un primo step dell’indagine, continueremo a indagare per ricostruire tutto il sistema, perché la fase di difficoltà che stanno attraversando l’economia e la società italiana dopo l’epidemia di Covid19 ci fanno temere che situazioni del genere si possano ripetere” ha detto il procuratore capo di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri.
Nel corso dell’indagine, più volte i carabinieri hanno constatato che molti cittadini si rivolgono ai criminali sul territorio piuttosto che alla autorità in caso di minacce ricevute, danni, truffe subite, ma anche per la raccolta della legna, o per risolvere il problema della concorrenza di altri esercizi commerciali.

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