Vesuvio: ripartono le visite al cratere dopo il covid

Riprendono le visite al cratere con tante novità.
Ripartono le visite guidate al Cratere, chiuso dal 9 marzo a causa del Covid19, ma con delle piccole novità tra cui un varco automatico realizzato al piazzale di quota 1.000, nel territorio del Comune di Ercolano, dove i visitatori timbreranno il biglietto in entrata e in uscita con l’obbligo di acquistare il biglietto online e con prenotazione: i ticket saranno nominali e all’atto dell’acquisto sulla piattaforma Vivaticket andranno indicate con le generalità, anche data e ora dell’escursione.
Il Parco nazionale del Vesuvio ha disposto escursioni guidate che prevedano gruppi di solo 15 persone, con l’uso obbligatorio della mascherina (almeno fino a lunedì) e nel rispetto della distanza di sicurezza. Ad accompagnarli, con partenze a intervalli di 15 minuti tra un gruppo e l’altro, una guida del Presidio permanente vulcano Vesuvio. Così il tetto massimo quotidiano sarà di 500 persone. Impossibile ripetere l’exploit del 2019, quando il Gran Cono contò 760 mila ingressi (+14 per cento rispetto al 2018, 80 per cento di stranieri), ma si confida in «una partenza positiva, con una crescita lenta ma costante dei visitatori, a cominciare da napoletani e campani, che spesso confessano candidamente di non aver mai osservato il cratere da vicino», dice Agostino Casillo, presidente dell’Ente parco nazionale del Vesuvio. Agostino Casillo continua affermando «La crisi sanitaria si è tradotta in una occasione di miglioramento: le nuove modalità di visita non seguono solo le prescrizioni in materia di sicurezza ma cercano di migliorare l’escursione». «Noi ci crediamo, perché in queste settimane siamo stati subissati di mail e telefonate: il desiderio di ricominciare a godere delle bellezze del territorio si è già tradotto in discrete presenze di escursionisti negli altri dieci sentieri del Parco».
Con l’apertura del sentiero 5, che cinge il gran Cono, arriva così l’ultimo tassello post-Covid. Di rivoluzione parla anche il direttore del Parco, Stefano Donati, sottolineando come «la meta turistica, a dispetto dei numeri, era ancora fruita con modalità anacronistiche. Abbiamo ripensato il luogo mettendo il visitatore al centro di tutte le innovazioni per una fruizione al passo con i tempi, nel rispetto della natura, in modo responsabile». E chissà che non cambierà anche il modo di osservarlo, contraddicendo la celebre sentenza di Thomas Bernhard, che definì una catastrofe guardare il Vesuvio «perché così tanti milioni, forse miliardi di persone l’hanno già fatto».
(Fonte la Repubblica.it)

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