Detenzione e porto illegale di armi. In carcere
Nell’ambito di un’attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i Carabinieri della Compagnia di Aversa (CE) hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari emessa dall’Ufficio del G.I.P. del Tribunale di Napoli Nord, nei confronti, rispettivamente, di due giovani di 20 e 21 anni, entrambi residenti in Casapesenna (CE), gravemente indiziati, il primo di tentato omicidio e lesioni personali con l’aggravante di avere agito per futili motivi ed entrambi, in concorso tra loro, per detenzione e porto illegale di armi.
Il provvedimento scaturisce dalle immediate indagini avviate dai militari dell’Arma a seguito del tentato omicidio verificatosi in Aversa, in data 06.06.2020, all’esterno di un noto bar centro di aggregazione della movida cittadina. All’interno del locale nasceva una discussione tra il ventunenne indagato ed un avventore minorenne, lite che vedeva il coinvolgimento degli amici di ciascuno dei due. Gli animi si accendevano e il minorenne estraeva un coltello, mentre il suo avversario una pistola che portava nella cintola, così i due gruppi antagonisti venivano estromessi dal locale. Una volta all’esterno, il ventenne indagato per tentato omicidio, si impossessava della pistola che deteneva il coindagato e, dopo avere inserito il colpo in canna e puntato l’arma al petto di un altro giovane intervenuto per cercare di placare gli animi, faceva fuoco all’indirizzo di quest’ultimo che veniva attinto alla gamba da un proiettile riportando lesioni personali. Solo grazie al provvidenziale intervento di un terzo componente del gruppo degli indagati che interveniva per deviare la traiettoria del colpo spostando il braccio del suo amico verso il basso venivano scongiurate più drastiche conseguenze.
L’attività investigativa ha permesso di ricostruire a carico degli indagati un grave quadro indiziario avvalorato dal GIP: in particolare le risultanze dei filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza del locale ove si verificavano i fatti; l’analitica e dettagliata ricostruzione delle fasi del delitto emersa dalla denuncia sporta dalla parte offesa oltre che dalle sommarie informazioni assunte, il riconoscimento da parte della vittima e di un testimone, le attività di sopralluogo esperite.