Roberto Anfora, Un sogno “passionista” infranto

Il 25 aprile 2020 si sarebbe dovuto tenere nei locali della comunità passionista di Airola (BN), guidata da P. Amedeo De Francesco, il 30° raduno dell’Associazione Ex Alunni Passionisti – ASEAP – ma, causa la dilagante infezione del covid-19, il predetto evento non si è celebrato ed è stato rinviato, anche se con molta sofferenza, alla primavera del 2021.
Il Presidente della predetta Associazione, Antonio Romano di Cesa (CE), nel numero 3, maggio-giugno 2020, della rivista associativa “LE NOSTRE RADICI”, ha socializzato una sentita e partecipata lettera ricevuta da parte di un ex alunno passionista della Congregazione della Passione (fondata da san Paolo della Croce, Provincia Religiosa dell’Addolorata, DOL , Basso Lazio- Campania e Vicariato in Brasile), Roberto Anfora, nella quale questi esprime il suo forte rammarico e disappunto per non aver potuto partecipare (si sarebbe trattato della prima volta), causa l’annullamento dello stesso, al predetto raduno. Anfora nella lettera si augura, vivamente, che i raduni annuali dell’ASEAP continuino e, nel contempo, assicura la sua partecipazione.
Dalla lettera si riporta qualche stralcio “Dopo il Diploma di Terza Media andai a casa per le vacanze, ma non rientrai nella Scuola Apostolica a settembre, bensì il 3 gennaio a causa di un’operazione al braccio per una frattura composta, e poi il relativo periodo di convalescenza e riabilitazione. Dopo Capodanno, il 3 gennaio 1966, mi aggregai al gruppo dei miei compagni a Calvi Risorta (CE). Dopo nove mesi, per l’anticipo del noviziato agli alunni del IV ginnasio (fatto eccezionale in quanto la norma prevedeva che il noviziato iniziasse dal V ginnasio), partii per il Noviziato a Falvaterra (FR). Fui studente alla badia di Ceccano (FR) per quattro anni (Liceo classico e filosofia). Dopo le vacanze estive, dovevo rientrare, ma ebbi l’ordine di rimanere a casa e non ho mai capito il perché … o forse sì (l’aver espresso pubblicamente dubbi e pareri personali su alcune elezioni provinciali un po’ … pilotate?) e quindi fui considerato a loro parere un “soggetto insubordinato e pericoloso”. Ci rimasi malissimo a quella loro decisione. Io avevo la vocazione e volevo essere decisamente sacerdote. E sono rimasto per tutta la mia vita con quel sogno “passionista” infranto. Ancora dopo 50 anni ci penso e non me lo spiego il perché i passionisti arrivarono fino a tanto con me nonostante mantenessero cordiali e proficui rapporti con una mia zia benefattrice. Ancora oggi mi chiedo: ma è proprio tanto grave essere sincero? Caro Antonio, ho contatti frequenti con alcuni miei compagni, oggi bravi sacerdoti passionisti. Sono nato e cresciuto a Casale di Carinola (CE), ma da anni vivo a Fermo dove mi godo la mia meritata pensione”.
Quanto socializzato, con tanta amarezza, da Roberto Anfora, oggi, quasi certamente, non sarebbe accaduto. L’estensore del presente servizio ha avuto il piacere e la gioia di conoscere per decenni i membri della comunità passionista di Calvi Risorta e di Forino (AV) e di averle anche frequentate (nel cappellone del 1° piano della Scuola Apostolica/Convento di Calvi Risorta, 20.06.2004, fu celebrato anche il suo matrimonio da P. Gianluca Zanni) e può vantarsi, con orgoglio, di aver goduto e di godere, tuttora, dell’amicizia, dell’affetto e della stima fraterna di membri, giovani e meno giovani di ieri e di oggi, della famiglia passionista e, pertanto, ha buone e valide ragioni e motivazioni per asserirlo. Pertanto, si è sempre più convinti che la sofferta decisione di “non far rientrare” Roberto Anfora in seminario per completare la sua formazione sacerdotale, che tanto dolore procurò al giovane alunno passionista, peraltro persona molto sensibile, che neanche il trascorrere del tempo è riuscito a lenire, fu solo “figlia dei tempi”. Peccato!
Nella foto: Roberto Anfora oggi, alunno passionista e con i suoi compagni seminaristi: prima fila da sinistra P. Ciro Rungi, P. Mario Corvino, Franco Salatiello, Gaetano Gentile, P. Ludovico Izzo, P. Pietro Boniello, l’ex P. Grimoaldo, Angelo D’Errico e il Nostro. Dalla seconda fila accosciati da sinistra: Salvatore Bianco, l’ex P. Berardino Sperduti, Franco Silvestre, Raffaele D’Amore e Cosimo Fiato. L’alunno che sta davanti all’ex P. Grimoaldo è Antonio Caruso.

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